HANNO DETTO
Seedorf e il grande rifiuto alla Premier League: svelato il retroscena sull’addio mancato al Milan. C’entra Ancelotti
Seedorf, sliding doors di mercato: l’ex numero 10 confessa i contatti con Ancelotti per andare al Chelsea e spiega perché l’Italia era meglio dell’Inghilterra
La storia del Milan è costellata di campioni che hanno giurato fedeltà alla maglia, ma spesso dietro queste storie d’amore si nascondono bivi di mercato che avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi. Uno di questi retroscena inediti è stato svelato direttamente da Clarence Seedorf nel corso di una lunga e informale chiacchierata con Mario Balotelli sul canale YouTube di Prime Sport. Il “Professore”, perno del centrocampo rossonero per un decennio, ha confessato di essere stato a un passo dal seguire il suo mentore in Inghilterra in un momento cruciale della storia recente del club.
Era l’estate del 2009, un anno di grandi cambiamenti a Milanello, segnato dall’addio di Carlo Ancelotti. Proprio il tecnico di Reggiolo, approdato sulla panchina del Chelsea, tentò di portare con sé il suo pupillo allo Stamford Bridge.
PAROLE – «Nel 2009, quando Carlo Ancelotti andò al Chelsea, ci furono dei contatti con il club per farmi andare a Londra».
Non fu l’unica volta in cui le sirene della Premier League suonarono per l’olandese. Seedorf ha rivelato che l’interesse dei top club inglesi era vivo sin dai tempi della sua giovinezza calcistica in Italia e in Spagna.
PAROLE – «Anche quando ero alla Sampdoria avevo avuto un’offerta da parte del Manchester United e Arsenal che mi cercarono anche quando lasciai il Real Madrid per l’Inter. Ma all’epoca la Serie A era quello che è oggi là Premier League».
Una dichiarazione d’amore al calcio italiano che spiega perché Seedorf decise di restare al Milan fino al 2012, chiudendo la sua epopea rossonera con un totale impressionante di 300 presenze e 47 gol. La sua avventura si concluse solo durante quel commovente “fuggi fuggi” generale che vide l’addio simultaneo dei senatori: Gattuso, Nesta, Zambrotta, Van Bommel e il ritiro di Pippo Inzaghi. Solo allora, chiuso un ciclo leggendario, l’olandese accettò di trasferirsi al Botafogo per chiudere la carriera nel 2014.
