HANNO DETTO
Milan Sassuolo, Ordine commenta la situazione dei rossoneri: in attacco…
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Il pareggio deludente del Milan contro il Sassuolo ha messo in luce una criticità strutturale che va oltre l’aspetto tattico: la panchina rossonera è troppo corta e, soprattutto, poco utile a Massimiliano Allegri. A sottolinearlo è stato Franco Ordine, il collega giornalista, sulle colonne de Il Corriere dello Sport, evidenziando come l’eccezionalità dei 32 punti in 15 partite (una media da Champions League) sia ottenuta in condizioni di vera emergenza.
Ordine ha analizzato la situazione partendo dalla tribuna d’onore di San Siro, dove erano presenti gli infortunati Leão, Giménez e Fofana. Ma è la panchina a destare maggiore preoccupazione. Oltre a due portieri, l’allenatore livorneseaveva a disposizione solo difensori come Estupiñán e De Winter, e centrocampisti come Ricci. Nessun attaccante di riserva era pronto a subentrare a Christian Pulisic, l’esterno statunitense in non perfette condizioni fisiche a causa di un attacco influenzale, autore del gol annullato per una presunta spinta di Loftus-Cheek.
L’Invidia per la Panchina del Sassuolo e la Crisi Attaccanti
La profonda carenza nell’attacco del Diavolo è stata evidenziata dal contrasto con gli avversari. Ordine osserva come Allegri abbia guardato con un pizzico di sana invidia la panchina del Sassuolo, la quale è stata in grado di sostituire il trio offensivo con un altro terzetto. Uno di questi, Armand Laurienté, è risultato decisivo per il 2-2 e ha sfiorato la vittoria, dimostrando la maggiore profondità dei neroverdi.
La resa dell’attacco rossonero è ancora una volta al di sotto delle ambizioni dichiarate, che mirano al ritorno nella prossima edizione della Champions League. Sebbene Christopher Nkunku, il centravanti francese, abbia fornito l’assist per la rete di Bartesaghi e si sia impegnato, è ancora troppo poco per guidare l’attacco di una squadra che lotta per il vertice.
Il Tempo di Tare e l’Arte di Arrangiarsi di Allegri
Il vero problema è la gestione degli indisponibili. Santiago Giménez, che dovrebbe essere il futuro dell’attacco, è spesso in tribuna. Su di lui, Igli Tare, il nuovo Direttore Sportivo del Milan, è stato didascalico: “Aspettiamo Santiago per vedere di cosa è capace!”. Ma se l’attaccante argentino continua a frequentare la tribuna, sarà improbabile che dimostri il suo valore prima di gennaio. Tare è un convinto estimatore di Nkunku, ma è giunto il momento per il francese di ripagare l’investimento con i gol.
Nel frattempo, Massimiliano Allegri è costretto all’arte di arrangiarsi. A Torino ha trovato gol da Rabiot, un centrocampista, e ieri da Bartesaghi, un “quinto” (esterno di difesa), riuscendo a portare a casa punti essenziali. Ma, come sottolinea il collega, non si può pretendere che questo continui all’infinito. I rinforzi, specialmente dopo l’infortunio di Matteo Gabbia in difesa, non sono un capriccio, ma una necessità impellente. Tare ha il dovere di agire subito.