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Milan Como a Perth diventa un caso: anche il CONI dice no? Cosa sta succedendo
Milan Como, la disputa della gara in Australia sta diventando un vero e proprio caso: anche il CONI perplesso dall’iniziativa
Quello che doveva essere un esperimento pionieristico si sta trasformando in un vero e proprio groviglio diplomatico e sportivo. La disputa di Milan-Como a Perth, valida per la 24ª giornata di Serie A e prevista per l’8 febbraio 2026, continua a far discutere nonostante le recenti rassicurazioni dei vertici del calcio italiano.
Dietrofront e “Piccoli Sforzi”
La strada verso l’Australia è stata tutt’altro che lineare. Dopo le frizioni con la Federazione Asiatica per l’impiego di arbitri locali — risolte grazie alla mediazione di Pierluigi Collina, che ha garantito sulla qualità dei fischietti orientali — erano arrivate le parole di apertura del presidente Ezio Simonelli.
A rincarare la dose è stato l’amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo, che ha definito la trasferta un «sacrificio necessario» per l’espansione del brand Serie A, arrivando a chiedere un «piccolo sforzo» ai tifosi italiani in nome del business globale.
L’ombra del CONI e i dubbi di San Siro
Tuttavia, come riportato dal QS – Il Giorno, la situazione è tutt’altro che risolta: «Anche il CONI è perplesso». Il Comitato Olimpico nutrirebbe forti riserve sulla regolarità di una partita di campionato giocata a 14.000 km di distanza, con un volo di 40 ore che rischia di condizionare fisicamente gli atleti per il resto della stagione.
- Il fattore Olimpiadi: Ufficialmente, la scelta di Perth nasce dall’indisponibilità di San Siro, impegnato nei preparativi per la cerimonia di apertura di Milano-Cortina 2026 del 6 febbraio.
- Critiche interne: Mentre Allegri spera che la gara sia un «apripista» per il futuro, giocatori come Rabiot e Maignan non hanno nascosto il loro disappunto per la perdita di un turno casalingo fondamentale nella corsa Champions.