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Milan Como a Perth: il calcio italiano trasloca e divide. Club lariano il più penalizzato?
Milan Como a Perth: la decisione della Lega Serie A divide la critica. Club lariano il più penalizzato dalla decisione?
La decisione di disputare la sfida tra Milan e Como nella lontana Perth, in Australia, ha sollevato un polverone di polemiche che tocca le fondamenta stesse della regolarità del campionato. Tra le voci più critiche spicca quella di Luigi Garlando, che dalle colonne della Gazzetta dello Sport punta il dito contro una scelta che antepone il marketing alla sacralità dell’uniformità sportiva.
Milan Como: un torneo a due velocità?
Il fulcro della critica risiede nella rottura di quel principio di uguaglianza che dovrebbe regolare ogni competizione nazionale.
- Arbitraggio asimmetrico: Su 380 partite stagionali, 379 verranno dirette da fischietti italiani. L’eccezione di Perth, dove verranno impiegati arbitri asiatici, crea un precedente pericoloso che intacca l’omogeneità del giudizio tecnico sul campo.
- Fattore campo distorto: A Perth, l’atmosfera sarà prevedibilmente a senso unico. Il Milan potrà contare su una marea di tifosi locali pronti a sostenere i colori rossoneri, trasformando una gara che sulla carta dovrebbe essere equilibrata in una sorta di esibizione pro-Diavolo.
Il danno per il Como
A farne le spese, secondo Garlando, è soprattutto il club lariano. Se il match si fosse giocato a San Siro, i sostenitori del Como avrebbero potuto raggiungere lo stadio in massa data la vicinanza geografica. Trasportare la partita in Australia significa privare la squadra ospite del calore dei propri fan, obbligandola a una trasferta logistica estenuante e a un ambiente ostile a migliaia di chilometri da casa.