HANNO DETTO
Milan Como in Australia, il DS dei lariani Ludi spiega: «Tema delicato, aspettiamo l’ok della FIFA. La speranza è che non sia…»
Milan Como in Australia, il DS Ludi ha analizzato la possibilità sempre più concreta che la gara si giochi a Perth. Le dichiarazioni
Continua a tenere banco la discussa decisione della Lega Serie A di disputare una gara di campionato in Australia. La partita designata, non ancora ufficializzata ma che dovrebbe essere Milan-Como nel girone di ritorno, ha generato reazioni accese da parte di tifosi e addetti ai lavori.
L’ultimo a esprimere il proprio punto di vista, e quello del club che rappresenta, è stato Carlalberto Ludi, Direttore Sportivo del Como, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Radio 1.
Milan Como in Australia: il parere del DS del Como Ludi
Ludi ha sottolineato la delicatezza della situazione, evidenziando il nodo cruciale del consenso federale: “È un tema abbastanza delicato. Bisogna aspettare l’ok della Fifa, secondo me non è banale.” Il dirigente ha poi aggiunto: “Il club ha già preso una posizione. Però aspettiamo prima di esporci ulteriormente.”
Il Ds del Como ha poi espresso le riserve del club sull’utilità dell’iniziativa, distinguendo tra un evento isolato e un progetto a lungo termine: “Qualora accadesse, se sarà limitata una partita spot, comprendo chi si pone dei dubbi su questa operazione, a livello di valorizzazione del prodotto e di ritorno economico.”
Ludi ha invece aperto alla possibilità che l’operazione possa avere un senso strategico, a patto che sia un punto di partenza: “Se invece può essere un progetto pilota, allora può avere una dimensione più impattante. Bisognerà capire in futuro.”
In conclusione, il dirigente del Como ha evidenziato l’interesse del pubblico in quella parte del mondo: “In Asia e nella parte orientale del mondo non manca la passione, il calcio è uno sport globale. L’ho toccato con mano, in Indonesia sono ‘malati di calcio’.” Pur riconoscendo che “il calcio non è radicato e non parte da lontano” ha concluso: “Il terreno fertile per sviluppare calcio professionistico secondo me c’è.”
