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Gabbia salva Leao, niente maglia tolta e un piccolo rimprovero: cosa gli ha detto dopo il 2-1?
Gabbia salva Leao dopo il gol del 2-1 in Milan Fiorentina. Il difensore leader interviene e rimprovera il compagno
La vittoria in rimonta per 2-1 del Milan contro la Fiorentina ha proiettato i rossoneri in vetta solitaria alla classifica, un traguardo esaltante per la squadra guidata da Massimiliano Allegri. L’episodio chiave del match è stato senza dubbio il calcio di rigore trasformato con freddezza da Rafael Leão all’86esimo minuto, completando la doppietta personale del talentuoso attaccante portoghese.
Tuttavia, proprio in quel momento di euforia pura, un dettaglio tattico e di leadership è balzato agli occhi, rubando la scena per la sua intelligenza: il provvidenziale intervento di Matteo Gabbia.
Gabbia ferma Leao, spunta la frase che ha detto al portoghese
Subito dopo aver gonfiato la rete dagli undici metri, Leão, il funambolico numero 10 noto per la sua velocità e le sue giocate decisive, è stato travolto dall’entusiasmo di San Siro e ha istintivamente iniziato a sfilarsi la maglia per celebrare il gol sotto la Curva Sud. Un gesto che, come da regolamento, avrebbe comportato l’inevitabile cartellino giallo per il portoghese, una sanzione evitabilissima che avrebbe potuto avere ripercussioni sulle prossime sfide.
A quel punto è entrato in azione Matteo Gabbia, il difensore centrale classe ’99, elemento che sta crescendo in importanza nello scacchiere di Allegri. Il calciatore italiano, dimostrando una lucidità non comune in momenti di alta tensione, ha letteralmente placcato e trattenuto il compagno da dietro, rimettendogli a posto la maglia prima che l’arbitro potesse intervenire. Una mossa rapidissima, “da vice-capitano” come l’hanno definita i tifosi e gli addetti ai lavori, che ha salvato Leão da un’ammonizione superflua. Un gesto accompagnato da una semplice frase che si può intuire tramite il labiale: «NON FARE CA**ATE».
Gabbia, Un Elemento Cruciale per il Milan di Allegri
Il gesto di Gabbia non è un episodio isolato. Il difensore è sempre più considerato un punto fermo e un riferimento all’interno del gruppo. Il tecnico livornese, che in questo avvio di stagione ha puntato molto sull’unità di squadra e sul lavoro difensivo collettivo, vede in Gabbia l’incarnazione di quella mentalità pragmatica e attenta che sta cercando di inculcare.