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Theo Hernandez: l’addio amaro e le ombre tra campo e contratto. La dirigenza non ha gradito soprattutto questi comportamenti
Theo Hernandez, le parole del terzino francese riecheggiano ancora in casa rossonera: la dirigenza è rimasta scottata soprattutto da questi aspetti
Il rapporto tra il Milan e Theo Hernandez si è chiuso nel peggiore dei modi, lasciando dietro di sé una scia di veleni e recriminazioni. Come analizzato da Andrea Ramazzotti su La Gazzetta dello Sport, la parabola del terzino francese in rossonero è passata dall’essere il simbolo della squadra a un “caso” ingestibile per ragioni tecniche, comportamentali ed economiche.
Theo Hernandez, gli episodi della rottura
La fiducia della società, testimoniata dalla fascia di capitano indossata spesso sotto la gestione Pioli, si è incrinata definitivamente durante l’ultima stagione.
- Comportamento e disciplina: Due momenti sono stati fatali. Il primo è il celebre cooling break di Roma contro la Lazio, dove Theo e Leao rimasero platealmente a distanza dalla squadra. Il secondo è il rigore “strappato” a Pulisic (rigorista designato) nella sfida di Firenze, un gesto che il club ha interpretato come mancanza di rispetto verso le gerarchie di Fonseca.
- Il danno Champions: L’episodio sportivamente più grave è avvenuto nel ritorno del playoff di Champions League contro il Feyenoord. L’espulsione di Theo per simulazione ha lasciato la squadra in dieci, condannandola all’eliminazione e causando un pesante danno economico alle casse di via Aldo Rossi.
Il nodo rinnovo: una richiesta fuori portata
Dietro il calo di tensione in allenamento — segnalato dal club come distante dagli standard di un top player — c’è stata la complessa trattativa per il prolungamento del contratto in scadenza nel 2026.
- Le cifre: Theo avrebbe chiesto inizialmente un ingaggio superiore agli 8 milioni di euro netti più bonus, superando il tetto salariale stabilito per Rafael Leao (7 milioni).
- Il dubbio tecnico: Di fronte a un rendimento calante e a un atteggiamento non sempre propositivo verso il nuovo corso di Fonseca, il Milan ha trasformato le valutazioni economiche in dubbi di natura tecnica, arrivando alla storica decisione di separarsi dal giocatore.