Pellegatti e il rimpianto estivo del Milan: bomber perso
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Pellegatti e il rimpianto estivo del Milan: bomber perso e accusa alla strategia del club rossonero

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Pellegatti, la verità sulla trattativa Hojlund: l’attaccante di Conte fa doppietta e il noto giornalista svela i retroscena del mancato arrivo

La doppietta decisiva di Rasmus Hojlund nel big match Napoli-Juventus (terminato 2-1 per gli azzurri) non ha solo lanciato la squadra di Antonio Conte, ma ha riaperto una ferita ancora sanguinante nelle dinamiche del mercato estivo del Milan. L’attaccante danese, inseguito a lungo dalla dirigenza di via Aldo Rossi, sta dimostrando tutto il suo valore sotto il Vesuvio, lasciando l’amaro in bocca ai tifosi rossoneri. A farsi portavoce di questo malcontento è Carlo Pellegatti, che attraverso il suo canale YouTube ha analizzato con toni duri e frustrati la gestione dell’affare da parte del club.

Secondo lo storico giornalista, il Milan avrebbe pagato a caro prezzo una strategia attendista, definita di “logoramento”, contrapposta alla rapidità d’esecuzione del Napoli. Pellegatti smonta anche le consuete giustificazioni (come la mancata partecipazione alla Champions League) che emergono quando un obiettivo sfuma.

Pellegatti e il rimpianto Hojlund

Ecco le sue dichiarazioni integrali:

IL RIMPIANTO E LA STRATEGIA – «Ieri il Napoli ha battuto la Juventus con doppietta di Hojlund. A me non piace stare a vedere i giocatori che non sono venuti al Milan o che sono andati via dal Milan, però questa cosa di Hojlund, dopo che l’abbiamo seguita ora dopo ora nello scorso mercato, mi fa impazzire. L’ho seguita questa cosa, il giocatore non voleva andare via dal Manchester e la cosa che mi ha fatto impazzire è che il Milan usa spesso questa tecnica di logoramento nei confronti degli agenti, dei giocatori, o dei club, che a volte hanno successo e a volte no, come nel caso di Hojlund».

LE SCUSE DEL CLUB – «Poi vi assicuro che appena una trattativa non si concretizza è, o perchè l’agente ha chiesto troppo, o perchè il giocatore non vuole venire, o perchè il giocatore vuole una cifra spropositata per l’ingaggio. Finisce sempre così, colpe il Milan non le ha mai».

LA VERITÀ SULLA CHAMPIONS E I TEMPI – «Su Hojlund la verità è che, si voleva la Champions League magari, però quando inizi una trattativa, che il Milan non fosse in Champions lo si sapeva dal primo minuto della trattativa. Se il giocatore dice no lo dice subito. Quindi impazzisco perchè dopo la trattativa durata un po’, gli agenti erano confidenti sul buon esito della trattativa, poi si tira lunga e il Napoli ci ha messo due giorni a prenderlo. E Hojlund poteva essere il giocatore giusto».

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