Nuovo San Siro Milan, ennesimo capitolo della vicenda: l’ultima novità preoccupa i rossoneri e l’Inter. Cosa è successo

Nuovo San Siro Milan, è stato richiesto nelle ultime ore l’annullamento della delibera per la vendita dello stadio. I dettagli

Il futuro dello stadio San Siro e dell’area circostante si sposta dalle aule di Palazzo Marino ai banchi del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Oltre cento residenti, uniti nell’associazione Gruppo Verde San Siro, hanno presentato un ricorso per bloccare la vendita dell’area che ospita la storica “Scala del Calcio”, aprendo un nuovo e significativo capitolo nella complessa vicenda dello stadio.

L’azione legale, promossa dagli avvocati Stefano Nespor e Federico Boezio, è diretta contro la delibera con cui il Consiglio Comunale di Milano aveva dato il via libera alla cessione dei terreni. L’obiettivo immediato dei cittadini è l’annullamento di tale provvedimento, ma è stata avanzata anche una richiesta di sospensione in via d’urgenza degli effetti della delibera. Questa mossa strategica mira a impedire che il Comune possa procedere con la stipula del contratto di vendita definitivo prima che l’udienza di merito abbia luogo, evitando così una situazione di fatto irreversibile.

San Siro Milan: Motivazioni Ambientali E Violazioni Procedurali

Come anticipato dal quotidiano Il Giorno, la battaglia legale è solo all’inizio. Nei prossimi giorni, una volta raccolte ulteriori deleghe di abitanti del quartiere, è prevista la notifica di un secondo ricorso, ancora più corposo e dettagliato. Questo documento aggiuntivo solleverà numerosi motivi per l’annullamento della delibera, concentrandosi in particolare su presunte violazioni nelle procedure seguite per l’approvazione del provvedimento e, soprattutto, sul mancato rispetto delle normative ambientali vigenti.

Questa iniziativa rappresenta un ostacolo imprevisto e potente al progetto di riqualificazione, che vede da anni coinvolti i club di Inter e Milan. Il fronte dei cittadini, in difesa del proprio quartiere e della qualità della vita, impone ora un nuovo, potenziale stop a un dossier già travagliato, dimostrando che l’ultima parola sul futuro di San Siro non spetta solo ai club e al Comune, ma anche ai residenti.