HANNO DETTO
Modric Milan, Rabiot è estasiato dal suo compagno di squadra: «Sono davvero impressionato da questa cosa»
Modric Milan, Rabiot è estasiato dal suo compagno di squadra: «Sono davvero impressionato da questa cosa». Le ultimissime notizie
L’arrivo di Adrien Rabiot al Milan, fortemente voluto da Allegri allenatore e orchestrato da Tare direttore sportivo, ha portato a Milanello non solo qualità, ma anche la presenza di un altro grande centrocampista con una carriera di altissimo livello. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il francese si è soffermato proprio su uno dei suoi nuovi compagni di reparto, l’eterno Luka Modrić, esprimendo parole di profonda ammirazione.
Il croato, nonostante l’età avanzata per un calciatore di movimento, è stato uno dei colpi più altisonanti del mercato rossonero, e Rabiot ne sottolinea l’impatto quotidiano. «Non sono sorpreso per il suo impegno e la sua professionalità, altrimenti non sarebbe a questi livelli alla sua età», ha dichiarato Rabiot.
Il vero stupore, però, è legato alla costanza e alla qualità che Modrić riesce a esprimere. La sua tenuta fisica e mentale a quarant’anni è un fattore che il compagno di squadra considera straordinario e fuori dall’ordinario. «Sono sorpreso perché a quarant’anni non è scontato ciò che fa». Un elogio che è un chiaro riconoscimento della dedizione del numero 10 rossonero, la cui presenza in campo è una lezione continua per tutti.
L’impegno di Modrić non si limita alle partite: «È uno che continua a dare tutto in partita e in allenamento. Un vero esempio per tutti». Questa è esattamente la mentalità che la società, attraverso il lavoro di Igli Tare sul mercato, ha cercato di infondere nella rosa di Massimiliano Allegri. Avere leader carismatici e professionisti impeccabili come Modrić e lo stesso Rabiot è cruciale per la crescita dei giovani e per la rincorsa ai vertici della classifica. Il Milan punta sull’esperienza e sul know-how dei suoi campioni per fare il salto di qualità. Le parole del francese confermano che il centrocampo rossonero, oggi, non è solo talentuoso, ma è soprattutto trainato da una «professionalità rara».
