HANNO DETTO
Walker non si nasconde: «Forse Non Dovevo Andare al Milan, devo però anche ammettere questa cosa»
Walker non si nasconde: «Forse Non Dovevo Andare al Milan, devo però anche ammettere questa cosa». Le ultimissime notizie
Kyle Walker, l’esterno inglese che ha vestito la maglia del Milan nella scorsa metà stagione, ha ripercorso con sincerità la sua controversa decisione di lasciare il Manchester City a gennaio. Intervistato da Sky Sport UK, e con le dichiarazioni riprese da sportmediaset.it, il calciatore, oggi in forza al Burnley, ha espresso un velo di tardo rimpianto per la tempistica della sua partenza.
«Ero il capitano del club, e tu sei il primo a cui rivolgersi quando le cose non vanno molto bene», ha ammesso Walker, parlando del momento critico in cui scelse di trasferirsi al club dove opera il DS Tare e allena Allegri. «In quel momento della stagione, avrei dovuto andarmene? Ripensandoci ora, probabilmente no».
Il suo ripensamento è legato soprattutto al senso di responsabilità verso l’ambiente che lo circondava. «Avrei dovuto restare accanto ai miei compagni di squadra, ai miei amici e alle persone che considero la mia famiglia», ha spiegato. La scelta, secondo le sue stesse parole, fu dettata da un insolito egoismo professionale: «Per la prima volta nella mia carriera, probabilmente, sono stato egoista e ho pensato a me stesso perché volevo giocare a calcio».
Walker ha comunque difeso la sua motivazione: «Non la vedo come una cattiva ragione, ma non ero contento di stare in panchina e giocare una partita qua e una là». Sentiva il bisogno di dimostrare di poter ancora competere ad alti livelli.
L’arrivo della chiamata del Milan ha reso la scelta quasi inevitabile: «Quando arriva un club come il Milan, non pensi di poterlo rifiutare». Pur non rinnegando l’esperienza («Non me ne pento, perché ho sempre desiderato giocare all’estero e vivere quell’esperienza»), l’inglese ha riconosciuto di aver avuto difficoltà. «Sono contento di aver fatto sei mesi, ma probabilmente avrei potuto fare di meglio», ha concluso, riflettendo sul suo breve e intenso periodo in Serie A prima del rientro in Inghilterra.
