Moggi: «Calciopoli? Cercava di favorire il Milan»
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Moggi: «Calciopoli? Cercava di favorire il Milan nella lotta Scudetto»

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Moggi intervistato da La Gazzetta dello Sport è tornato a parlare di Calciopoli, movendo un’accusa al Milan

Luciano Moggi, intervistato da La Gazzetta dello Sport, è tornato a parlare di Calciopoli. L’ex direttore generale della Juventus ha tirato in ballo Carraro (ex presidente Figc) accusando anche il Milan.

LE PAROLE – «Nel 2004, noi e il Milan eravamo in lotta per lo scudetto e Carraro cercava di favorire i rossoneri di cui, in passato, era stato presidente: “Mi raccomando, gli dica di non aiutare la Juventus…”, la sua telefonata a Bergamo. Il destinatario di quel “gli dica” era Rodomonti, arbitro della nostra partita a Milano contro l’Inter: ovviamente non intendeva aiutare i nerazzurri, ma il Milan in caso di un passo falso della Juve».

Le ferite del calcio italiano non si sono mai del tutto rimarginate, e a distanza di anni, lo scandalo di Calciopoli continua a generare polemiche. A riaccendere il dibattito è stato Luciano Moggi, l’ex direttore generale della Juventus che fu tra i principali protagonisti della vicenda e poi radiato a vita. In un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, l’ex dirigente bianconero ha risposto alle recenti dichiarazioni di Franco Carraro, ex presidente della FIGC, lanciando accuse pesantissime che chiamano in causa il Milan.

Secondo Moggi, le parole di Carraro, che a suo dire ha ammesso “un errore politico”, non sarebbero che l’ennesimo tentativo di nascondere la vera natura del sistema. Moggi sostiene che l’obiettivo dell’allora presidente federale non fosse quello di danneggiare o favorire una squadra in particolare, ma di agevolare i rossoneri. Una strategia, a suo dire, che si celava dietro l’apparente rivalità tra la Juventus e il club di Via Aldo Rossi per la conquista dello scudetto.

A sostegno della sua tesi, Moggi ha citato un episodio specifico legato all’arbitro Rodomonti, chiamato a dirigere una partita che avrebbe potuto avere riflessi diretti sulla corsa al titolo. Il concetto, sostiene l’ex dirigente della Vecchia Signora, era quello di assicurare che, in caso di passo falso della Juventus, fosse il Milan a beneficiarne, mettendo così in discussione la regolarità del campionato.

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