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Editoriali

Mirabelli vs Raiola, facciamo chiarezza su ogni punto

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Raiola Mirabelli

Lo scontro mediatico tra Mirabelli e Mino Raiola è diventato quasi un match pugilistico: ecco chi sta vincendo e perché

Massimiliano Mirabelli vs Mino Raiola, in palio non la cintura dei pesi massimi (entrambi non sono certo due piume) ma il futuro di Gigio Donnarumma. Cerchiamo di ricostruire la storia di questa diatriba mediatica cercando di capire, ad oggi, chi sia in vantaggio:

MIRABELLI VS RAIOLA, ROUND 1

Il primo round del match tra Mirabelli e Raiola si gioca nei piani alti di Casa Milan al momento delle trattative per il rinnovo di Donnarumma. Il procuratore del calciatore non è convinto che il progetto tecnico rossonero possa valorizzare il proprio assistito e con insistenza prova a convincerlo a lasciare il Milan.
Mirabelli, che dal canto suo sente il dovere di proteggere un patrimonio de Milan, tenta in tutti i modi di trattenere il calciatore prima offrendogli un contratto da Top Player (sei milioni di euro l’anno), poi andando a contattare la famiglia del giocatore per dimostrare tutta la vicinanza e il supporto della società che vorrebbe rendere Gigio Donnarumma nuova bandiera dei rossoneri. Dal colloquio telefonico con Gigio e  famiglia, si sviluppano però due nuovi scenari che increspano ulteriormente la vicenda: 1) Mirabelli per strappare il sì della Donnarumma’s Family si convince di ingaggiare anche Antonio, fratello maggiore di Gigio, come secondo/terzo portiere dei rossoneri. 2) L’incontro tra il Ds milanista e i genitori di Donnarumma fa schiumare di rabbia Raiola che in un’intervista rilasciata proprio in quei giorni attacca il comportamento di Mirabelli reo, secondo il procuratore, di aver raggirato il suo mandato: «Non ci sono i presupposti per un’intesa. Mirabelli ha detto firma o vai in tribuna, comportamento inaccettabile. Non voglio più avere a che fare con quel soggetto».

MIRABELLI VS RAIOLA, ROUND 2 

Nel video la “maldestra” conferenza dalla propria cucina di Mino Raiola che, senza grossi giri di parole, attacca l’operato della società rossonera ma ammette: «Io mi prendo il 100% delle responsabilità per il mancato rinnovo di Gigio con il Milan. Con Mirabelli non c’è feeling. Nono posso permettere che si utilizzino certi atteggiamenti».

Qui le parole di Fassone che annuncia pubblicamente la decisione di Donnarumma di non voler rinnovare il proprio contratto con il Milan. Mirabelli al suo fianco decide di restare in silenzio per non gettare ulteriore benzina sul fuoco.

MIRABELLI VS RAIOLA, ROUND 3 

La svolta però sul caso Donnarumma avviene pochi giorni dopo: il portiere rossonero, appena tornato dall’Europeo Under 21,  comunica infatti di aver cambiato idea e di voler firmare il proprio rinnovo con il Milan. Sul piatto tutto ciò che era stato preventivato in sede di trattativa ma la voglia di giocare e il rischio di una stagione da passare in tribuna spingono il portiere appena maggiorenne a travalicare le perplessità del proprio agente e prolungare il proprio contratto fino al 2021. Da qui in poi il match sembra concluso, Raiola perde per K.O e il Milan società esce vincente dal primo atto di forza.

MIRABELLI VS RAIOLA, ROUND 4

Il match però riprende sorprendentemente qualche settimana fa dopo un articolo pubblicato da il Corriere della Sera riguardo la possibilità, paventata dalla presenza di alcune mail tra Raiola e il proprio legale, di un ricorso da parte dell’agente che vorrebbe annullare il contratto firmato in estate col Milan. Raiola non ci sta a perdere e, conscio di non aver nulla in mano, smentisce qualche giorno dopo il tutto. Il match è però riaperto e le notizie continuano a fare il giro del mondo, la reazione del pubblico di San Siro non si fa attendere e la contestazione nei confronti di Gigio è fortissima tanto da provocare le lacrime del portiere rossonero al termine dell’ultima gara di Coppa Italia contro il Verona. Da qui in poi è un susseguirsi di botta e risposta: prima Mirabelli lancia l’allarme dopo aver individuato nel proprio acerrimo rivale il mandante della tensione:

La replica di Mino Raiola non si fa attendere e prima attraverso comunicato, poi con un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’agente di Gigio rispedisce al mittente le accuse. A far da contraltare alle polemiche però arrivano le prime dichiarazioni ufficiali di Donnarumma che con un post su Instagram smentisce di aver mai pensato di lasciare il Milan:

I contorni della vicenda restano però tuttora nebbiosi: il contratto firmato da Donnarumma in estate non presenta alcuna clausola rescissoria da 75 milioni, come invece sembrava all’indomani del rinnovo. A spingere affinché tale “Via di fuga” venisse estromessa dall’accordo sarebbe stato lo stesso portiere che – come spiega Bellinazzo –  in accordo con la propria famiglia decide di non porre più alcun tipo di frizione con la società per cui fa il tifo e l’ha lanciato. A questo punto la vittoria del match apparirebbe scontata: il Milan non ha nulla da temere ma Raiola, vero osso duro, non è ancora convinto. Stando a quanto emerso il procuratore continua a nutrire profonda disistima nei confronti di Mirabelli e del Milan, ma così tanto da porre in profonda posizione di conflitto e malessere il proprio assistito? Sì, perché stando ai fatti fin qui accettati il gong è stato suonato. Occorre che lo sconfitto (Raiola) se ne faccia una ragione.

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