Milan Pisa, Ordine non si nasconde: «Prova insufficiente»
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Milan Pisa, Ordine non si nasconde: «Prova insufficiente per ambire a grandi traguardi, l’assenza di Pulisic…»

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Milan Pisa, Ordine non si nasconde: «Prova insufficiente per ambire a grandi traguardi, l’assenza di Pulisic…». Ultimissime

Dopo l’inaspettato pareggio per 2-2 con il Pisa, Franco Ordine, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, pone l’accento sulla cifra tecnica complessiva del Milan, ritenendola insufficiente per ambire a grandi traguardi, nonostante il vantaggio di giocare una sola partita a settimana. La gestione della rosa da parte di Allegri, con soli 19 giocatori di movimento, si rivela un limite evidente, tanto che «basta avere 4-5 assenti per ridurre anche la panchina a un paio di sostituti veri». Questa situazione, lungi dall’essere un alibi, evidenzia le colpe di un Milan «troppo pigro» che rischia di incassare critiche e sconfitte inaspettate.


Il pareggio subito contro il Pisa, dopo un iniziale vantaggio di Leao, è visto come l’inevitabile conseguenza di un atteggiamento troppo prudente: «Il pareggio di Cuadrado sembra quasi l’inevitabile sbocco alla sfida con i rossoneri tutti rinchiusi nel loro distretto a protezione di un risicato vantaggio, sufficiente in altre occasioni». L’idea di tirarsi indietro dopo un gol non può essere l’unica soluzione tattica. Le assenze pesano, in particolare quelle di Rabiot, «perfetto equilibratore del centrocampo» che non trova in Ricci un sostituto all’altezza, e Pulisic, il goleador più efficiente della squadra.

Allegri, non a caso, continua a ribadire l’obiettivo della Champions League (74 punti), nonostante il gol lampo di Leao che ha illuso su un facile successo. Il pareggio, pur arrivato alla fine di un «assedio cieco e poco geometrico», può essere considerato un «punto utile, un premio inatteso oltre che una batosta evitata». Questo risultato, infatti, solleva interrogativi sulla solidità del primato e sulla gestione di un gruppo ridotto nei numeri e, soprattutto, nella tecnica e nella personalità.


Se Leao, con i suoi recenti squilli, è capace di mascherare altre lacune, la partita contro il Pisa ha evidenziato i limiti di un centravanti che non riesce a guadagnarsi spazio e a esprimersi al meglio. La questione di fondo, secondo Ordine, rimane aperta: «E cioè quando il Milan deve fare la partita, quando deve imporre ritmo e geometrie, quando deve far valere la differenza di cifra tecnica, vista e segnalata solo in due esponenti, Leao e Modric, beh allora qualche altro limite per una potenziale capolista si intravede». In sintesi, il Milan deve fare i conti con la sua realtà: una rosa numericamente e qualitativamente limitata che fatica a imporre il proprio gioco e a mantenere la concentrazione per tutti i 90 minuti.

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