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Mercato Milan, aneddoto Saelemaekers: Allegri pazzo di lui, il messaggio estivo alla società è stato una sentenza sul futuro del belga
Mercato Milan, spunta l’aneddoto relativo a Saelemaekers: Allegri, dopo i primi allenamenti, ha bloccato la cessione del belga
Il Milan capolista non è solo una squadra che vince in Serie A, ma un gruppo che ha trovato una nuova solidità grazie al lavoro psicologico e tecnico di Massimiliano Allegri. A confermarlo è Peppe Di Stefano, inviato di Sky Sport a Milanello, che ai microfoni di Radio Rossonera ha analizzato l’impatto del tecnico e il rendimento di alcuni elementi della rosa.
Il giornalista si è soffermato in particolare sulla riscoperta di Alexis Saelemaekers, la cui cessione in estate era stata un’ipotesi diffusa, poi bloccata proprio da Allegri: «Per me era una follia cederlo per due anni. Questa stagione l’ha impattata bene, lo scorso anno ha fatto una grande stagione alla Roma, due anni fa la stessa cosa al Bologna, la prima esperienza al Milan ha portato trofei… So che Allegri appena ha visto i primi allenamenti ha detto “lui non si tocca”». La fiducia immediata di Allegri nel belga è stata “ideale e perfetta”, dimostrando la capacità dell’allenatore di valorizzare giocatori di disciplina e sacrificio.
Modrić: L’Uomo Umile Che Esulta Come Un Ragazzo
L’impatto dei nuovi acquisti, orchestrati dal DS Igli Tare, è stato fondamentale, soprattutto per l’esempio dato nello spogliatoio. Luka Modrić è l’emblema di questa nuova mentalità, un campione che vive il calcio con la passione di un debuttante: “Modric? Non mi stupisce il campo, ma quella sua voglia di esultare per una vittoria come successo con il Napoli. Sappiamo come è Luka, un uomo ordinato con una famiglia ordinata e con tranquilli valori”.
Il centrocampo del Milan, fortificato dai colpi Modrić e Adrien Rabiot voluti dal DS Igli Tare, beneficia della sua umiltà: “Modric a Milanello non fa il “padre-padrone”, è umile, un calciatore semplice e disponibile per ogni autografo e per ogni saluto”. La sua professionalità è un faro per i compagni.
La Rivoluzione Psicologica Di Allegri E Il Caso Tomori
Di Stefano individua il vero segreto del Milan nel lavoro di Massimiliano Allegri sulla “testa” dei giocatori, più che su schemi tattici rivoluzionari: “Il mister non ha premuto nessun interruttore tattico, ha lavorato sulla testa”.
L’esempio più lampante è il difensore Fikayo Tomori, la cui ritrovata solidità ha stupito l’inviato: “Chi mi ha stupito di più? Tomori, era l’emblema di un giocatore che ha fatto bene quando c’era una grande struttura societaria, si siede nel Milan dello scorso anno dove tutto non andava e ora sta facendo bene”. La linea difensiva Gabbia-Pavlovic-Tomori, pur non essendo radicalmente diversa da quella dello Scudetto, è protetta dagli “antidoti” mentali forniti da Allegri, con i giocatori che lo “stanno seguendo assiduamente”.
L’unica incognita, secondo Di Stefano, resta Theo Hernandez, che con questa gestione avrebbe potuto ritrovare la sua migliore versione: “Mi resterà il mistero di cosa avrebbe potuto fare Theo Hernandez in una squadra del genere e con un allenatore come Allegri. Sono convinto avrebbe motivato e recuperato anche lui”. Il Milan di Allegri è l’esempio di come la disciplina e la motivazione possano superare qualsiasi malanno tecnico in Serie A.
