Mancini non si nasconde: «Spero ancora di poter tornare CT, vi racconto che cos’è successo con Gravina»

Mancini non si nasconde: «Spero ancora di poter tornare CT, vi racconto che cos’è successo con Gravina». Le ultimissime

Roberto Mancini è tornato a far sentire la sua voce, parlando con grande emozione del suo legame indissolubile con l’Italia e la Nazionale. Dal prestigioso palco del Festival dello Sport a Trento, l’ex commissario tecnico ha riaperto il cassetto dei ricordi e delle speranze, confessando che il desiderio di riprendere la guida degli Azzurri non lo ha mai abbandonato.

«Spero ancora di poter tornare CT», ha ammesso Mancini, rivelando che l’attaccamento a quel ruolo resta vivo e pulsante. Il tecnico ha spiegato che, pur essendosi allontanato, ha continuato a covare la speranza: «Finché si è lì si continua ad aspettare e il calcio…», lasciando intendere la forza di un richiamo professionale ed emotivo.

La sua riflessione più intensa ha riguardato la rottura con la Federazione. Mancini ha chiarito che l’addio non fu dettato da risultati sportivi negativi – in quel momento, ha ricordato, si stava anzi lavorando bene all’inserimento dei giovani – ma da «incomprensioni» e da una mancanza di dialogo risolutivo. «Un po’ di parole, incomprensioni, in quei momenti sarebbe stato meglio chiarirle, da parte mia in primis», ha dichiarato con grande franchezza, riconoscendo una sua parte di responsabilità nel mancato chiarimento che ha portato alla separazione.

L’allenatore ha poi espresso il suo apprezzamento per il gruppo attuale. «La Nazionale sta migliorando, secondo me è una buona Nazionale, sì», ha detto Mancini, dimostrando di seguire con interesse i progressi dei calciatori che, in molti casi, ha lanciato o valorizzato lui stesso.

A chi gli ha chiesto se, dopo l’insediamento di Luciano Spalletti, avesse nutrito la speranza di essere richiamato, l’ex CT ha risposto con onestà: «Sinceramente sì, ma sapevo sarebbe stato quasi impossibile».

Le parole di Mancini tratteggiano il profilo di un tecnico profondamente legato alla maglia azzurra, un professionista che pur essendo consapevole delle difficoltà e della cesura avvenuta, non ha smesso di sognare un futuro sulla panchina della sua Italia. Il suo intervento ha lasciato intendere il forte spessore emotivo e non solo professionale che lo lega alla Nazionale.