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Italia Norvegia, debacle assoluta degli Azzurri: un risultato che non si verificava da tempo
Italia Norvegia, gli Azzurri di Gennaro Gattuso hanno subito una sconfitta che sarà a suo modo storica
La recente sconfitta subita dalla Nazionale Italiana contro la Norvegia ha lasciato un segno profondo non solo nel morale dei tifosi, ma anche negli annali del calcio azzurro. I dati statistici post-partita, forniti da Opta Paolo, mettono in luce una serie di record negativi che non venivano toccati da decenni, sottolineando la gravità del momento per la squadra del commissario tecnico Gennaro Gattuso.
Un Passato Remoto: I Precedenti del 1955
Il risultato finale contro la Norvegia ha eguagliato due primati negativi che resistevano da quasi settant’anni, risalenti all’epoca del calcio pionieristico e meno strutturato:
- Quattro Gol Subiti in Casa: L’ultima volta che l’Italia aveva incassato quattro reti in una partita giocata tra le mura amiche era stato nel lontano 1955. L’avversario di allora fu la Jugoslavia, in una disfatta che era rimasta impressa come uno dei peggiori scivoloni casalinghi della storia azzurra.
- Quattro Gol Subiti in un Tempo: La fragilità difensiva mostrata contro la Norvegia è stata ancora più allarmante, poiché la squadra ha concesso ben quattro gol nell’arco di un singolo tempo di gioco. Anche in questo caso, la statistica rimanda al 1955 e alla sfida contro la Jugoslavia, a conferma di quanto sia raro un tale blackout in fase difensiva per la Nazionale.
Questi dati evidenziano una disattenzione e una difficoltà difensiva raramente viste nella storia recente dell’Italia, che ha sempre fatto della solidità il suo marchio di fabbrica.
La Sconfitta Pesante: Non Accadeva dal 1983
Oltre ai precedenti del 1955, la sconfitta contro la Norvegia ha infranto anche un record negativo più recente, ma comunque datato. La differenza reti finale ha reso questa partita una delle più amare degli ultimi quarant’anni.
L’ultima volta che l’Italia aveva perso una gara casalinga con uno scarto di tre o più gol risaliva al 1983. In quell’occasione, l’avversario fu la Svezia. Per una nazionale abituata a lottare fino all’ultimo, anche nelle sconfitte, subire un passivo così netto di fronte al proprio pubblico è un campanello d’allarme che non può essere ignorato.