HANNO DETTO
Conferenza stampa Pioli: «Infortuni? Vi spiego cosa dobbiamo fare»
Conferenza stampa Pioli: ecco le parole del tecnico rossonero alla vigilia di Milan Liverpool, match valido per la sesta giornata di UCL
Conferenza stampa Pioli: ecco le parole del tecnico rossonero alla vigilia di Milan Liverpool, match valido per la sesta giornata di UCL:
Su Milan Liverpool: «È una partita molto delicata, molto importante. Li conosciamo bene e domani saremo pronti per affrontarli nel migliore dei modi».
Sul Milan più forte anche della cattiva sorte: «Affrontiamo domani una squadra che potrebbe vincere la Champions League. Più saremo imprevedibili e più possiamo fare male davanti. In avanti non c’è solo Ibrahimovic. Dobbiamo alzare il livello sia tecnicamente che mentalmente».
Sugli infortuni: «Avere tanti infortunati purtroppo può fare la differenza. Stiamo facendo di tutto per agevolare le prestazioni e per evitare questi infortuni. Dobbiamo stringere i denti sino al 22 dicembre, poi la situazione sono sicuro che migliorerà».
Sulla chiave tattica del match: «All’andata abbiamo sofferto la loro pressione, nella prima mezz’ora. Faranno tanta pressione ma se superiamo la prima pressione, si apriranno degli spazi che ci permetteranno di esprimere al meglio le nostre qualità».
Su Krunic falso nove: «Dobbiamo avere tanti giocatori offensivi. Dobbiamo evitare di avere giocatori statici. Servono qualità offensive ma imprevedibili. Krunic è uno di questi, come Messias, Saelemaekers…».
Sulla qualificazione in Europa League come beffa o salvataggio europeo: «Pensiamo a domani. L’obiettivo del club è vincere in Italia e Europa. Se poi dovessimo finire nella competizione europea minima, la affronteremo al massimo delle nostre potenzialità. Ma Pensiamo solo al match contro il Liverpool, per noi fondamentale».
Su Tomori: «È fortissimo in ogni situazione, lo reputo indispensabile perché sa interpretare al meglio ogni momento del match. A Madrid non c’era ma credo che non sia fondamentale il singolo, ma la squadra. Il Milan ha vinto in Spagna grazie al collettivo».
