Cassano contro Allegri, scoppia ancora la polemica: «Entra nella testa? Entra nella m**chia di niente! Ha rischiato pure di perdere»
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Cassano contro Allegri, scoppia ancora la polemica: «Entra nella testa? Entra nella m**chia di niente! Ha rischiato pure di perdere»

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Cassano contro Allegri, scoppia ancora la polemica: «Entra nella testa? Entra nella m**chia di niente! Ha rischiato pure di perdere». Ultime

L’ex calciatore Antonio Cassano non usa mezzi termini nel suo consueto, e caustico, intervento al programma «Viva El Futbol», scagliandosi contro il suo vecchio allenatore Massimiliano Allegri, oggi alla guida del Milan con Tare direttore sportivo. Dopo le prime settimane e i primi risultati in rossonero, l’ex attaccante non cambia idea sul valore del tecnico livornese, esprimendo un giudizio netto e molto critico.

«Io ho sempre quell’idea e continuo ad averla» ha esordito Cassano, riferendosi al suo scetticismo di lunga data sul lavoro tattico di Allegri. «Perché vedendo le partite e avendolo avuto come allenatore per due anni non noto nulla di differente». Il riferimento è chiaro: secondo Cassano, la gestione della squadra non presenta elementi di eccezionalità.

La critica si concentra sulla dipendenza dai singoli e sulla mancanza di coraggio tattico, citando l’episodio di una partita recente. «Noto che il 14 gli risolve tante problematiche» ha dichiarato in modo esplicito, alludendo probabilmente a un giocatore chiave della rosa. «Io non noto niente di eccezionale».

L’analisi di Cassano si sposta poi sulla mancata organizzazione offensiva del Milan contro la Juventus, criticando l’approccio difensivo del tecnico Allegri: «Se la Juve decide di abbassare i ritmi e di non giocare, tu, essendo più riposato ed essendo in fiducia, prova a fare pressing organizzato. Quello significa non saper lavorare, questa è l’idea che ho sempre avuto io».

Cassano ha poi rievocato i vecchi tempi: «All’epoca no, avevamo sempre noi la palla, ma non ci diceva niente di come muoversi o cosa fare». La conclusione è lapidaria e mira a smontare la narrazione mediatica: «Lui non entra nella minchia di niente. È una cosa che fanno passare i suoi amici come un allenatore che entra nella testa, come uno che sa di calcio». Un affondo durissimo che scuote l’ambiente rossonero.

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