HANNO DETTO
Allegri Milan, Pastore sorpreso da un aspetto: sottolineatura importante e differenza sostanziale rispetto allo scorso anno
Allegri Milan, Giuseppe Pastore, noto giornalista, ha sottolineato le novità impostate dal tecnico livornese nella sua nuova avventura in rossonero
In vista del cruciale scontro al vertice di domani sera contro la Juventus, il Milan capolista presenta un’immagine radicalmente diversa rispetto alle stagioni passate. A sottolineare questo cambiamento epocale è il giornalista Giuseppe Pastore, nel suo consueto intervento per Cronache di Spogliatoio, che analizza il nuovo ambiente interno a Milanello.
Secondo Pastore, il tratto più distintivo di questo Milan di Massimiliano Allegri è il totale silenzio che lo circonda, una condizione ideale che contrasta nettamente con il caos del recente passato:
«A me colpisce una cosa del Milan, il totale silenzio che lo circonda dal lunedì al sabato, che è tutto il contrario dell’anno scorso. L’anno scorso era un Colosseo. Tutte porte aperte, tutti entravano, casini, polemiche, ecc.».
La Nuova Cultura Del Lavoro: Allegri E L’Esempio Di Modrić
Il merito di questa ritrovata serenità non è attribuibile a un singolo fattore, ma a un “circolo virtuoso” innescato da diversi elementi. I risultati positivi in Serie A hanno sicuramente giocato un ruolo, ma il vero motore del cambiamento è la “nuova cultura del lavoro”.
Pastore tiene a precisare che non bisogna esagerare nel santificare il tecnico, ma riconosce pienamente l’impatto di Massimiliano Allegri e di un campione come Luka Modrić: «Adesso, non solo per merito di Allegri, non facciamo passare Allegri per una specie di padre eterno. Però c’è un clima diverso, intanto legato ai risultati del campo. C’è la consapevolezza che le cose si stanno mettendo bene. E poi c’è una nuova cultura del lavoro, portata sia da Allegri e sia da Modric».
La disciplina e l’umiltà del campione croato, unite all’esperienza e alla capacità di gestione di Allegri, hanno alzato l’asticella della professionalità a Milanello. Questo clima di solidità e concentrazione è il frutto della visione del DS Igli Tare, che ha portato a Milano campioni che sono anche leader silenziosi in grado di fare la differenza, come Modrić e Adrien Rabiot.
Consapevolezza E Ordinaria Amministrazione
In questo nuovo ambiente, anche i problemi fisici come l’infortunio di Fikayo Tomori (che secondo Pastore non dovrebbe farcela per la sfida di domani, nonostante le rassicurazioni di Allegri) vengono gestiti con lucidità. Le difficoltà rientrano nell’“ordinaria amministrazione” e non generano panico.
Il Milan che si presenta a Torino non è un Colosseo di polemiche, ma una squadra matura e ben strutturata, consapevole della propria forza. Questo “silenzio” è la migliore garanzia per Massimiliano Allegri e per i tifosi: la concentrazione sul campo è massima e l’obiettivo, il primato in Serie A, è la sola cosa che conta.
