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Rigore Camarda, Sacchi prende le difese del giovane attaccante del Milan: le sue parole non sono passate inosservate
Rigore Camarda, Sacchi prende le difese del giovane attaccante del Milan: le sue parole non sono passate inosservate. Le ultimissime
Arrigo Sacchi, nel suo consueto spazio di analisi per La Gazzetta dello Sport, ha offerto una prospettiva profonda e compassionevole sull’errore dal dischetto commesso dal giovane talento Francesco Camarda nella recente sfida tra Lecce e Napoli, terminata con la sconfitta dei salentini. L’ex allenatore ha utilizzato l’episodio come spunto per riflettere sulla natura umana e talvolta crudele del calcio.
Sacchi ha descritto l’immagine di Camarda in panchina, visibilmente scosso dopo il rigore fallito e il contemporaneo vantaggio del Napoli firmato da Anguissa, come la cruda dimostrazione che il calcio «è sì, bellezza, stupore, gioia, ma può anche essere, come in questo caso, delusione, lacrime, dolore». Una metafora della vita stessa, dove, come in campo, «succede tutto e pure il suo contrario».
L’analisi di Sacchi ha voluto immediatamente sollevare il giovane Camarda da ogni responsabilità. L’errore dal dischetto non può e non deve essere considerato una colpa, specialmente per un ragazzo di diciassette anni. «Dal dischetto ho visto errori commessi dai più grandi, da Pelè a Maradona, da Messi a Roberto Baggio», ha sottolineato l’ex tecnico, aggiungendo: «Figuratevi se mi stupisco perchè Camarda si è fatto parare il tiro e, soprattutto, figuratevi se mi sogno di dire che la responsabilità della sconfitta del Lecce è di questo ragazzo di diciassette anni».
Arrigo Sacchi ha voluto invece elogiare il potenziale del ragazzo: «Camarda è un giovane di talento, uno che potrà regalare parecchie soddisfazioni al pubblico, e non escludo che possa diventare presto un punto fermo della Nazionale». L’ex CT ha lanciato un appello a non drammatizzare l’accaduto e a evitare di «gettagli la croce addosso» per un singolo episodio, ricordando come gli errori facciano parte del percorso di crescita di ogni grande campione.
