Rigori Milan, Allegri spiega perché ha calciato Leao: «Ho detto di fare questa cosa, la gerarchia...»
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Rigori Milan, Allegri spiega perché ha calciato Leao: «Ho detto di fare questa cosa, la gerarchia…»

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Rigori Milan, Allegri spiega perché ha calciato Leao: «Ho detto di fare questa cosa, la gerarchia…». Le ultimissime notizie

Il Milan vola in testa alla Serie A grazie alla doppietta di Rafael Leao, ma la vittoria sulla Fiorentina, pur cruciale, ha riacceso il dibattito su due temi cari a Massimiliano Allegri: la gestione dei ruoli e la spina nel fianco dei rigori.

Intervenuto ai microfoni di DAZN, il tecnico rossonero ha commentato l’episodio che ha deciso la gara – il discusso penalty concesso per fallo su Gimenez – e ha chiarito senza mezzi termini la catena di comando al momento della massima punizione.

Allegri ha fatto luce su chi avesse la responsabilità del tiro, zittendo sul nascere ogni voce di presunta indecisione: «Non c’è stata confusione, ho indicato a Rafa di tirare il rigore: li aveva provati e li aveva tirati bene». Questa rivelazione svela il metodo Allegri: la gerarchia non è scolpita nella pietra, ma è fluida, basata sul momento, le sensazioni e le prove del mattino. Sebbene la gerarchia rossonera vedesse in Pulisic e Modric le prime scelte (con il primo assente per infortunio e reduce da errori), l’allenatore ha scelto di dare fiducia al suo uomo più ispirato, il che si è rivelato fondamentale.

La battuta successiva ha poi rivelato un altro potenziale rigorista: «Anche Fofana è un buon rigorista, bisogna migliorare la percentuale di rigori sbagliati». Una considerazione che riporta l’attenzione sulla scarsa percentuale di realizzazione del Milan e sulla necessità di affidarsi a chi, in quel preciso momento, offre le maggiori garanzie. La fiducia data a Leao è stata ripagata con una freddezza chirurgica.

La chiosa è un classico del pragmatismo di Allegri: «Non l’ho guardato? Non li guardo mai». Un’affermazione che sottolinea la tensione emotiva del momento e, al contempo, il suo distacco voluto dagli episodi da cui la squadra deve imparare a prescindere. Nonostante le critiche e il polverone alzato da dirigenti come Pradè, il Milan di Tare e Allegri si concentra sul campo e sul risultato. La gestione del rigorista da parte del tecnico è l’ennesimo segnale di come il comando, nel Diavolo, sia saldo e indirizzato al bene supremo della vittoria.

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