Villarreal Barcellona a Miami, Liga spagnola in rivolta
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Villarreal Barcellona a Miami, Liga spagnola in rivolta contro le partite all’estero: capitani valutano una protesta simbolica contro Tebas

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Villarreal Barcellona a Miami: Liga spagnola in rivolta contro Tebas, i capitani valutano proposta simbolica. Tutti i dettagli

Com’è noto, non è solo l’Italia che sta valutando la possibilità di far giocare una partita del suo campionato al di fuori dei confini nazionali e continentali, ma anche la Spagna è a un passo dall’ufficializzare la gara tra Villarreal e Barcellona a Miami, negli Stati Uniti, il prossimo 21 dicembre.

E sempre come in Italia, dove la proposta di far giocare la partita Milan-Como a Perth, in Australia, ha sollevato forti polemiche e pareri molto divisivi – con critiche espresse da addetti ai lavori del calibro di Rabiot, Maignan, Mkhitaryan e Rodriguez – anche la Liga sta affrontando una netta opposizione da parte dei suoi protagonisti.

Secondo quanto viene riferito oggi dalla Spagna, e in particolare da Cadena COPE, la situazione è talmente tesa che i capitani delle 20 squadre del campionato iberico stanno valutando la possibilità di metter in atto una protesta per la nona giornata di Liga, quella che comincerà questa sera.

Villarreal Barcellona a Miami: la protesta simbolica dei giocatori

L’ipotesi di dissenso che circola con insistenza è quella di fermare per qualche secondo la partita, subito all’inizio. Si tratterebbe di una pausa simbolica di circa mezzo minuto, un gesto forte per esprimere il disaccordo dei giocatori verso la strategia espansionistica della Liga, guidata dal presidente Javier Tebas.

Le preoccupazioni dei calciatori spagnoli riflettono quelle espresse in Italia riguardo al match tra Milan e Como: la logistica estrema, l’impatto sul fuso orario, l’alterazione della regolarità del campionato e la percezione di un disinteresse da parte delle leadership sportive verso il benessere degli atleti e la tradizione del gioco.

Resta da capire se questa pausa simbolica vedrà effettivamente la luce e soprattutto se sortirà qualche effetto al cospetto di Tebas e i suoi collaboratori che, fino a oggi, hanno dimostrato di non interessarsi particolarmente delle critiche a questo progetto. La protesta, se attuata, rappresenterebbe il culmine di un malcontento che accomuna i calciatori dei due principali campionati europei verso la progressiva commercializzazione del gioco.

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