Bilancio Milan, l’approfondimento voce per voce: dai ricavi in crescita al dettaglio sui cosi, questa la situazione del club rossonero

Bilancio Milan, di seguito l’approfondimento voce per voce: ricavi e costi in aumento, ottimo il patrimonio netto. Il dato sulle plusvalenze

Il Consiglio di Amministrazione del Milan ha approvato ieri il bilancio consolidato al 30 giugno 2025, confermando numeri da record che segnano un momento storico per il club rossonero. L’esercizio si è chiuso in utile per il terzo anno consecutivo, un risultato mai raggiunto prima nella storia della società, con un risultato netto positivo di 3 milioni di euro. I ricavi hanno toccato un record assoluto di 495 milioni di euro, accompagnati da un patrimonio netto positivo di 199 milioni di euro.

Nonostante questi dati indubbiamente positivi, l’analisi del bilancio preliminare suggerisce che «non è tutto oro quello che luccica». Confrontando l’utile di 3 milioni di euro con i ricavi record, si evince che i costi sono presumibilmente saliti a circa 492 milioni di euro, con un aumento di circa 50 milioni rispetto ai 443,7 milioni dell’esercizio 23/24. Le voci esatte che hanno determinato tale aumento saranno verificabili solo dopo la pubblicazione del bilancio ufficiale.

Bilancio Milan, la dipendenza dalla Champions e il modello Self-Sustaining

In attesa di vedere i numeri ufficiali, si può stimare che le plusvalenze generate dalle cessioni di Reijnders e Kalulu abbiano contribuito per quasi 59 milioni di euro (circa 44,7 e 14 milioni rispettivamente). Questo pone i ricavi caratteristici del club (diritti TV, premi competizioni, sponsor, botteghino e commerciale) intorno ai 400 milioni di euro, in linea con le stagioni precedenti.

Questo scenario sottolinea che il Milan è un club che deve autosostenersi (modello self-sustaining di RedBird) ed è ancora estremamente dipendente dalla partecipazione alla Champions League. Se le scelte tecniche non risultano corrette o i risultati sportivi non raggiungono gli obiettivi minimi, il meccanismo finanziario si «ingolfa», costringendo la società a ricorrere a plusvalenze estemporanee per coprire i buchi dovuti alla crescita dei costi.

Le future cessioni estive, con conseguenti corpose plusvalenze, di Theo, Thiaw ed Okafor sono già state messe in conto per coprire il bilancio 25/26, che dovrà fare a meno degli introiti minimi derivanti dalla mancata partecipazione alla Champions League. È fondamentale, quindi, che il Milan ritorni ad occupare le prime quattro posizioni al termine del campionato, per evitare un’altra estate di «cessioni importanti».

Il progetto Nuovo Stadio: il piccolo passo degli architetti

In questo quadro economico, il progetto per il nuovo stadio assume un’importanza cruciale. L’impianto, nelle idee di Milan e Inter, dovrà aumentare in maniera significativa i ricavi legati al matchday, ai posti premium e alla fruibilità 365 giorni all’anno.

Nella giornata di ieri, una delegazione di Milan (con il Presidente Paolo Scaroni) e Inter, insieme ai rappresentanti delle proprietà RedBird (David Castelblanco, Partner e Head of Sports & Media) e Oaktree, ha incontrato il Sindaco Sala, accompagnati dagli architetti Lord Norman Foster e David Manica.

La dichiarazione congiunta degli architetti ha ribadito l’impegno: «Siamo grati a Oaktree e RedBird per aver affidato a Foster + Partners e MANICA l’opportunità di progettare il nuovo stadio per Inter e Milan e ne siamo onorati. Questo progetto rappresenta non solo un investimento significativo per il futuro dello sport, ma anche un impegno verso la città di Milano e il suo ricco patrimonio culturale, architettonico e sportivo».

Un altro piccolo passo, a 2.287 giorni dalla presentazione del masterplan originale nel 2019, verso un progetto che RedBird intende portare a termine grazie alla sua esperienza internazionale nello sviluppo di stadi, offrendo un impianto all’altezza delle ambizioni del Milan e della città.