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Napoli e il caso plusvalenze, intercettazioni su Osimhen e non solo! Ultime
Napoli e il caso plusvalenze, intercettazioni su Osimhen e non solo! Ultime. Segui gli aggiornamenti sui rossoneri
L’inchiesta giudiziaria che vede indagato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, per l’ipotesi di falso in bilancio entra nel vivo. Manca meno di un mese all’udienza preliminare del 6 novembre a Roma, e il quotidiano La Repubblica ha gettato una nuova luce inquietante sulla vicenda, rivelando intercettazioni e chat private tra i dirigenti dell’epoca.
L’attenzione degli inquirenti si concentra principalmente sull’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen dal Lille, operazione che si basava su presunte plusvalenze fittizie, oltre alla compravendita del difensore Manolas con la Roma. Nel mirino ci sono i bilanci azzurri del 2019, 2020 e 2021.
Le Chat: “Speriamo Rifiutino, Sennò Rapine”
Le chat interne pubblicate da Repubblica rivelano un clima di forte preoccupazione durante la trattativa Osimhen del 2020. In un passaggio che suona quasi come una premonizione, l’amministratore delegato Andrea Chiavelli scrive all’allora direttore sportivo, Cristiano Giuntoli, una frase emblematica: “Speriamo rifiutino… sennò dovremo darci alle rapine“.
La consapevolezza dei rischi sembra chiara anche a Giuntoli, che in un’altra chat ordina a un suo collaboratore di agire con la massima cautela: “Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare“.
Il nodo dell’affare era la necessità di raggiungere i 70 milioni richiesti dal Lille con soli 50 milioni cash, inserendo nella trattativa tre giovani della Primavera con valutazioni ritenute spropositate (Luigi Liguori a 4 milioni, Claudio Manzi a 4milioni e Ciro Palmieri a 7 milioni).
Imbarazzo Lille e le Ombre sulle Cifre Gonfiate
Le perplessità non erano solo interne al club campano. In una mail imbarazzante, il direttore amministrativo del Lille, Julien Mordacq, avverte il suo CEO dei “rischi connessi a questo affare”. Un altro dirigente francese, Lopez, in una comunicazione interna, spiega che l’intesa permetteva di pagare un prezzo inferiore al cash necessario, ma con un “valore nominale che è quello necessario per chiudere“, suggerendo un meccanismo costruito per gonfiare le cifre.
A rendere il quadro più grave è stata l’ammissione successiva dei tre calciatori della Primavera: interrogati, hanno dichiarato di non essere mai andati in Francia.
Questa vicenda riporta l’attenzione sulla salute finanziaria della Serie A, un tema che interessa anche il Milan. I rossoneri, guidati dal nuovo allenatore Massimiliano Allegri, il tecnico livornese, e dal nuovo DS Igli Tare, l’esperto dirigente albanese, continuano a operare per garantire la competitività sportiva nel rispetto della sostenibilità economica.
