Ibrahimovic si racconta: «L'Italia e il Milan sono la mia seconda casa, in rossonero oggi sono un consulente del club. Adrenalina? Ne ho meno rispetto a prima, sopperisco in questo modo. Sulla nuova Champions League…»
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Ibrahimovic si racconta: «L’Italia e il Milan sono la mia seconda casa, in rossonero oggi sono un consulente del club. Adrenalina? Ne ho meno rispetto a prima, sopperisco in questo modo. Sulla nuova Champions League…»

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Ibrahimovic si racconta: «L’Italia e il Milan sono la mia seconda casa, in rossonero oggi sono un consulente del club. Adrenalina? Ne ho meno rispetto a prima, sopperisco in questo modo. Sulla nuova Champions League…» Ultime

Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor per RedBird Capital e figura centrale nella galassia Milan, è stato protagonista a Roma a margine della riunione dell’ECA, che da oggi assume la nuova denominazione di EFC European Football Clubs. L’ex campione svedese, pur lavorando a stretto contatto con l’attuale gestione Allegri allenatore e Tare direttore sportivo, ha concesso ai cronisti presenti una lunga riflessione sulla sua carriera e sull’attualità del calcio.

Ibra ha riservato un omaggio al suo mentore alla Juventus, Fabio Capello, evidenziandone l’importanza formativa: «È una leggenda del calcio. L’ha fatto per insegnarmi a chiedere rispetto». Lo svedese ha lodato la grande disciplina del tecnico: «Ti faceva salire sulle stelle e poi ti rimandava alle stalle. In quel modo mi aiutava a tirare fuori il meglio da me stesso. Da un essere normale sono diventato un animale da area di rigore».

Sul piano personale, Ibrahimovic ha rivendicato il suo ruolo cruciale in Francia: «Ho visto tutto il progetto di quel club e dico che sono l’architetto di quella squadra», riferendosi al PSG. Sul futuro del calcio, Ibra si è mostrato favorevole alla nuova Champions allargata, evidenziando il desiderio di un maggior numero di partite, ma con un monito per la tutela dei professionisti: «Vanno tutelati i giocatori e bisogna creare un calendario sostenibile».

Non è mancato un commento sarcastico sui compensi dei calciatori, ironizzando su cosa consiglierebbe a un giovane: «Di diventare milionario!». Ha poi chiosato sull’economia del calcio: «Nessun essere umano ha un valore monetario. Si è creato per i manager».

In chiusura, Ibra ha parlato della sua nuova vita da dirigente al Milan: «Sono un consulente del Milan ma lavoro con un team straordinario. È un capitolo diverso perché non ho la stessa adrenalina». La sua presenza costante è dimostrata dal fatto che è «più in forma adesso» e si allena ogni giorno. Il suo impegno, sebbene lontano dal campo, resta massimo per supportare il club, anche se ha ammesso che, non essendo il Milan in Champions, «tiferò per le squadre con cui ho giocato». L’obiettivo è chiaro: fare in modo che la prossima stagione il club di Allegri e Tare torni in Europa.

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