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Rabiot Milan, il francese è il “Gendarme Nobile” di Allegri. Impatto da urlo e le differenze con il periodo alla Juve insieme al tecnico livornese
Rabiot Milan, clamoroso impatto del centrocampista francese nelle prime tre gare ufficiali in rossonero: le differenze con la Juve
L’arrivo in extremis di Adrien Rabiot al Milan, dopo il litigio che lo ha estromesso dai piani del Marsiglia di Roberto De Zerbi, si è rivelato un vero e proprio colpo di genio sul mercato. Da quando il centrocampista francese veste la maglia rossonera, la squadra di Massimiliano Allegri ha inanellato un percorso immacolato: tre vittorie su tre (contro Bologna, Udinese e Lecce) con ben sette goal realizzati e zero subiti. Un fattore che, come analizzato da Calciomercato.com, va ben oltre la statistica, trasformando radicalmente il volto del Milan.
Il successo di questa operazione, fortemente voluta da Allegri e finalizzata dal DS Igli Tare, risiede nel profondo legame tra il tecnico e il giocatore, cementato fin dai tempi della Juventus. Rabiot stesso ha ammesso la vicinanza del mister: “Conosco bene il mister, tutto lo staff, il modo di lavorare, di pensare, la mentalità dello staff. Quindi è stato abbastanza facile inserirmi in questo gruppo. Abbiamo lo stesso rapporto, anche dopo la Juve ci siamo sentiti. Lui è uno che è molto legato alla gente, ai suoi giocatori, e quindi ci siamo sentiti anche fuori”.
L’Alchimia Tattica: Modric e Rabiot, la Nuova Mediana Perfetta
Allegri, noto per il suo pragmatismo, ha saputo sfruttare le caratteristiche di Rabiot per bilanciare il suo 3-5-2 dinamico. Il francese non solo ha sistemato la fase difensiva di una mediana che in passato mostrava lacune nella protezione della retroguardia (rispetto, ad esempio, all’utilizzo di Tijani Reijnders), ma ha anche potenziato la proposta offensiva.
La chiave è la sua perfetta integrazione con Luka Modric. Allegri ha modificato il suo paradigma: con un costruttore e catalizzatore di gioco come Modric al suo fianco, il compito di Rabiot si focalizza su ciò che gli riesce meglio: “la corsa, gli inserimenti e il recupero palla”. Viene definito un “gendarme nobile” di Modric, un interno di centrocampo che sfrutta la sua visione di gioco e l’abilità tecnica per bilanciare la squadra, offrendo una lettura diversa rispetto a un centrocampista di mera corsa come Fofana.
Maturità e Leadership: La Nuova Versione dell’Ex Juventus
A differenza del suo passato alla Juventus, dove aveva funzionato a intermittenza a causa della forte pressione, delle alte aspettative e di qualche problema fisico, Rabiot sembra essere arrivato a Milano nel momento migliore della sua carriera: psicologico e fisico. A 30 anni, la sua maturità, leadership e l’abitudine ai grandi palcoscenici si sposano perfettamente con l’Allegri bis.
Il fatto che Allegri lo volesse così insistentemente (“mi ha chiamato tutta l’estate“) è la prova della sua centralità nel progetto tecnico. Ora, l’imminente scontro contro il Napoli, che vanta probabilmente il centrocampo più forte della Serie A, fornirà il vero banco di prova per la nuova versione di Adrien Rabiot e del Milan costruito da Allegri e Tare.
