Ibrahimovic Milan: Tassotti rivela un retroscena su Ibrahimovic
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Tassotti su Ibrahimovic: «Giocatore top e professionista esemplare»

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Tassotti ha rivelato di essere stato felicissimo dell’arrivo di Ibrahimovic al Milan nel 2010 ma anche che alcuni giocatori mal sopportavano il carattere dello svedese

In queste ore si è parlato molto del possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan e molti, non solo tra i tifosi, aspettano con trepidazione il momento della firma ufficiale. Secondo il giornalista Carlo Pellegatti, lo svedese avrebbe già sottoscritto un pre-accordo per un anno e mezzo e oggi in conferenza stampa l’allenatore Gennaro Gattuso ha confessato che sarebbe felice di riabbracciare il bomber di Malmo. Oggi anche Mauro Tassotti, che come secondo di Massimiliano Allegri ha allenato Ibrahimovic al suo arrivo in rossonero nel 2010, ha trattato l’argomento in una intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha rivelato anche un interessante retroscena su come l’attaccante fu accolto dal tutto l’ambiente. «Ero non solo felice, ma di più. Aspettavamo tutti un giocatore di quel livello a cui aggrapparci perché venivamo da un momento particolare e l’ambiente aveva bisogno di qualcosa del genere. Lui fu una scarica di corrente per tutti. Si vedeva che aveva una fame enorme di rivincita dopo il Barça, gli si leggeva negli occhi una cattiveria innata e nel linguaggio del corpo la voglia di sfida. Queste sono cose che ai compagni danno forza. Si è preso le sue responsabilità con molta naturalezza», ha detto Tassotti.

«Livello di professionalità, da 1 a 10? Dieci. Impeccabile, in allenamento e fuori dal campo. In generale, per i compagni non era facile. – ha continuato l’ex rossonero – Zlatan è molto esigente con se stesso e usa lo stesso metro con gli altri. Ogni tanto urlava, in allenamento o in partita. Anche nell’intervallo. E magari qualcuno ne soffriva particolarmente. Diciamo che qualche compagno di reparto lo ha patito parecchio, anche perché lui aveva una predilezione per Cassano. Non era facile stargli vicino, ma c’è anche chi gli ha risposto per le rime. A quel punto lui accettava la replica, capendo di aver esagerato. Comunque va detto che la percezione globale nei suoi confronti era buona. Peraltro era uno che nello spogliatoio scherzava, e fra i suoi compagni di scherzi c’era Gattuso».

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