Sousa: «Leao? Al Milan ha tutto per sviluppare le sue potenzialità»
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Sousa: «Leao? Al Milan ha tutto per sviluppare le sue potenzialità»

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Rafael Leao

Sousa, intervistato da Gazzetta ha parlato del campionato di Serie A in occasione di Inter-Juventus e del Milan primo in classifica

Sousa, intervistato da Gazzetta ha parlato del campionato di Serie A in occasione di Inter-Juventus e del Milan primo in classifica.

SU LEAO- «È una strategia che funziona quando un grande club riesce a dare continuità al progetto, assicurando equilibrio sportivo, affiancando ai giovani leader alla Ibrahimovic. Al Milan Leao ha tutto per sviluppare le sue potenzialità».

SERIE A DIVERTENTE- «Mi diverte constatare che ho lasciato una vera impronta, anche da allenatore. Vedo più squadre fare pressing alto, con dinamiche nel possesso offensivo, sistemi ibridi, come nella mia Fiorentina. Ma come diceva Capello, ogni allenatore ruba un po’ dagli altri. Il calcio italiano oggi è più creativo. Non si pensa più solo a difesa e transizione offensiva, ma anche all’organizzazione offensiva e alle sue varianti»

SU CONTE- «Con Antonio l’Inter ha fatto una scelta di continuità di investimenti e di squadra, per crescere. È normale puntare allo scudetto, poi per vincere servono certi ingredienti».

QUALI INGREDIENTI- «Leader come Ronaldo o Ibrahimovic al Milan che non si accontentano, gestiscono lo spogliatoio perché ne dipendono i loro stessi risultati, e in
campo fanno la differenza. Ma serve anche un allenatore che sappia valorizzare il tutto. Come Pioli al Milan che beneficia della continuità, gestendo con il giusto equilibrio».

CAMPIONATO APERTO- «È più aperto perché la Juventus stimola la concorrenza. A Torino si coltivano le condizioni ideali per lavorare e vincere. Andrea conosce bene la cultura del club. Affidarsi a Pirlo, alla prima esperienza, può sembrare coraggioso, in realtà dimostra la solidità della società che mantiene una squadra competitiva e investe su un allenatore che potrà imporsi ai vertici in futuro».

RONALDO SEMPRE LEADER- «È un matrimonio straordinario. Ronaldo e Juve hanno lo stesso Dna: vincere, accumulare titolierecord. Un leader così in uno spogliatoio di un
club di questa cultura, ti porta alla vittoria».

SU CHIESA- «Certo, anche se sono diversi. Chiesa è un trascinatore sempre affamato, che sa imporsi subito anche tra grandi campioni. Anche Bernardeschi è da Juve, ma deve sentire fiducia ed essere guidato dall’allenatore per esprimersi al meglio»

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