Maldini torna a parlare. Il Milan, il derby, Pioli e...
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Maldini a cuore aperto: «Faccio fatica a parlare del Milan. Il derby? Vi dico questo. E su Pioli invece…»

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Paolo Maldini

Maldini, intervistato a un evento, torna a parlare del Milan, così come del derby con l’Inter e dell’esonero di Stefano Pioli

Intervistato a margine di un evento, il 40° Premio Viareggio, Paolo Maldini è tornato a parlare e non potevano mancare domande sul Milan, così come sulla Nazionale e il recente esonero di Stefano Pioli, ex tecnico rossonero che, con lui, ha vinto il 19esimo scudetto del Diavolo. Ecco, di seguito, tutte le sue parole.

Sul Milan e l’impressione che la squadra stia vivendo sensazione da vecchi tempi «Sembra di sì, naturalmente io del Milan faccio sempre un po’ fatica a parlare e gli argomenti questa sera saranno altri. Però sono contento che comunque ci sia una classifica migliore».

Sulla Nazionale dopo la disfatta contro la Norvegia: «Speriamo per la nuova generazione, per i ragazzi che non hanno mai visto un Mondiale, per Rino e per tutti noi che siamo sempre tifosi della maglia azzurra. Gattuso? Quando lo hanno nominato CT ho pensato che fosse un’ottima idea, perché incarna lo spirito della Nazionale italiana. I tempi sono cambiati, molte squadre sono migliorate: c’è un’evoluzione da parte di tutte le altre Nazionali e noi dobbiamo tenere il passo».

Maldini, un derby equilibrato e l’esonero di Stefano Pioli

Sul derby di campionato: «Sarà equilibrata. Il derby è strano: ne abbiamo persi 6-7 di fila e abbiamo vinto il campionato, poi dopo abbiamo riniziato a vincerli e le cose non sono andate bene. Il derby non determina poi il risultato finale».

Su Pioli e il suo esonero con la Fiorentina: «Un peccato. Sinceramente riuscire a capire il perché dall’esterno è molto difficile. Firenze non è un ambiente facile ma sinceramente pensavo e speravo che facesse meglio».

Si è parlato di un possibile tuo arrivo alla Fiorentina al posto di Pradè: «Mi ha chiamato mio cugino che vive in Toscana e gli ho detto ‘Guarda io non so niente’ (ride, ndr). Per me in Italia, sinceramente, c’è solamente una squadra e così sarà».

Anche all’estero? «In Italia e all’estero (ride, ndr)».

Sulla lotta Scudetto: «Conte è sotto pressione. È la sua maniera di affrontare la sua vita e il suo calcio: alla fine credo che tra Inter, Juve e Napoli se la giocheranno. Se il Milan riuscirà a mantenere questa classifica, alla fine quando sei lì ci provi».

Su un possibile nuovo Maldini: «I paragoni non fanno mai bene, ognuno deve essere se stesso. lo lo so perché sono stato paragonato prima a papà e dopo a Cabrini per tante cose, ma non fanno mai bene».

Sul calcio moderno e l’assenza di bandiere: «Ora il calcio è più aperto alle squadre straniere e lo stesso vale per i giocatori. Quando io ho iniziato c’era un solo straniero, ora ne sono tanti».

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