Le scelte di Gattuso hanno una logica, alla faccia dei detrattori

Oggi è il giorno di Andrè Silva. Il Milan va alla caccia della quarta vittoria consecutiva in campionato e lo farà con l’attaccante portoghese: la ‘seconda fase’ di Gattuso

L’edizione odierna de il Corriere della Sera analizza la scelta più ‘ardita’ di Gattuso che, contro l’Udinese, lancerà dall’inizio quell’André Silva che, titolare in campionato non lo era stato dal 26 novembre, ultima, tra l’altro, di Montella. C’è stata la prima fase dell’esperienza di Rino al Milan. Bisognava che crescesse la conoscenza, tra lui e la squadra e tra gli stessi giocatori: ecco i colloqui personalizzati, le occasioni per fare gruppo; che migliorasse la condizione fisica, ed ecco il cambio di preparazione; che i giocatori avessero certezze, ecco il ritorno al 4-3-3 e la scelta di una formazione più o meno tipo. Ora siamo alla fase due: serve l’apporto anche di chi gioca meno e che, magari, può entrare a partita in corso (la cosa riesce bene a Cutrone, ed è la ragione per cui non parte titolare) o potrà diventare protagonista nel prossimo mese, quando il Milan giocherà ogni tre giorni, ritorno di Coppa Italia e sedicesimi di Europa League compresi.

ECCO ANDRE SILVA – Oggi avrà la sua grande occasione André Silva: non gioca titolare in A dal 26 novembre (contro il Torino, l’ultima di Montella), una scelta che ai più potrebbe sembrare ardita ma che dietro nasconde una sua logica. Alla faccia dei detrattori (o montelliani) che, dal primo giorno, non hanno giudicato Ringhio all’altezza di vestire i panni dell’allenatore del Milan. Il tecnico calabrese, da par suo, ha lavorato secondo i suoi dettami da calciatore ma è oggettivo come il ruolo di allenatore non gli sia piovuto addosso per caso: le scelte – sarà poi il campo a dare ragione o torto – sembrano ponderate in modo corretto.