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Dal Voluntary al Settlement Agreement, ecco cosa cambia

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Il Settlement Agreement potrebbe risolvere i problemi del Milan con la Uefa. Ecco cosa deve fare il Milan per limitare i danni

La notizia di pochi minuti fa ha sconvolto i piani di Marco Fassone per il futuro del Milan. Con una nota ufficiale la Uefa ha respinto la proposta di Voluntary Agreement presentata qualche settimana fa dai rossoneri. Ora serve un nuovo accordo con la federazione calcistica.

VOLUNTARY – Il cosiddetto Voluntary Agreement è una novità della Uefa che permette ai club che hanno appena cambiato proprietà di presentare un piano pluriennale di rientro economico. Nel caso del Milan la previsione di ricavi dalla Cina e dagli sponsor avrebbe portato ad un bilancio in attivo. Il progetto presentato da Fassone era sui cinque anni ma l’organo europeo non ha ritenuto sufficienti le garanzie finanziarie.

E ORA? – Il Milan ora è sullo stesso piano dei club che hanno delle questioni aperte con la Uefa. Facciamo prima una distinzione: i problemi societari e il rifinanziamento del debito e le eventuali sanzioni dall’Europa sono due vicende separate, anche se la prima questione ha condizionato la seconda. In altri termini Nyon non si interessa ai fallimenti societari o ai bond ma valuta soltanto che le squadre abbiano i requisiti necessari ad iscriversi alle competizioni europee. Paradossalmente, se il Milan non si qualificasse né alla Champions né all’Europa League non ci sarebbe nessun problema.

SETTLEMENT – A questo punto non rimane che la seconda strada, cioè trovare un’intesa nel breve termine. Non più Voluntary ma Settlement Agreement. In quest’ultimo caso i rossoneri, che hanno già speso 220 milioni nel mercato estivo, devono accettare delle sanzioni o delle limitazioni dalla Uefa in caso di qualificazione a coppe europee.

È già successo a Manchester City, Psg e Galatasaray ma forse i casi italiani più noti sono quelli che riguardano Inter e Roma. I nerazzurri possono essere presi come esempio: l’Inter nella scorsa Europa League non ha potuto inserire in lista tutti i componenti della rosa. Motivazione? Le spese per Kongdobia, Joao Mario e Gabigol hanno fatto andare in rosso il club. La soluzione è stata quindi non schierarli in campo internazionale per rispettare le norme del Fair Play Finanziario. È questo forse il destino del Milan per il prossimo anno (ripetiamo, se si va in Champions o Europa League): in questo senso potrebbe essere sufficiente non inserire (o vendere) André Silva e Calhanoglu per “abbassare” il bilancio tra entrate di 65 milioni di euro.

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