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Ancelotti al Milan? Doppia pressione per Montella, come si giocherebbe con Carletto

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Le dimissioni di Carlo Ancelotti dal Bayern Monaco risuonano sul campo di Milanello, ora Montella ha già il sostituto designato

Carlo Ancelotti non è più l’allenatore del Bayern Monaco. La notizia era nell’aria già da stamattina e poche ore fa ha trovato la sua conferma (leggi qui). Il Bayern non esonerava, anche se ad onor di cronaca Carletto si è dimesso, un allenatore dal 2011 e Carletto non concludeva una stagione alla guida di un club dal lontano 2001 quando fu esonerato dalla Juventus per poi passare al Milan prendendo il posto di Terim. L’esonero che ha del clamoroso, coinvolge indirettamente anche il Milan. I rossoneri guidati da Montella stanno vivendo un periodo non tranquillissimo, culminato con la sconfitta di Marassi. Proprio in seguito a questa sconfitta, la società ha iniziato a porsi delle domande circa il futuro dell’allenatore.

ANCELOTTI AL MILAN, DOPPIA PRESSIONE PER MONTELLA – Sia chiaro, il problema non sono le sconfitte rimediate contro la Sampdoria e la Lazio, ma più che altro preoccupa l’atteggiamento della squadra nei momenti critici e le scelte sicuramente rivedibili dell’allenatore. La società rossonera, non sta pensando di cambiare tecnico ma comincia a guardarsi intorno. E le dimissioni di Ancelotti cadono proprio a fagiolo. Ma che Milan sarebbe con il ritorno di Carletto in panchina? Innanzitutto partiamo con la prima considerazione: Montella è un allenatore molto dotato, niente da dire, ma Ancelotti è uno dei migliori allenatori in circolazione e, nel caso di un eventuale esonero di Montella, sarebbe un upgrade clamoroso.

ANCELOTTI PER MONTELLA, UN UPGRADE PER IL MILAN – Upgrade che potrebbe portare realmente il Milan a giocarsi fino alla fine l’Europa League visto che Carletto è un allenatore più da Coppa che da campionato. Inoltre avendo un seguito mediatico molto importante, un suo eventuale arrivo(unito alla disponibilità economica della dirigenza)potrebbe far approdare a Milanello nomi importanti del palcoscenico europeo che magari fino ad ora hanno declinato le proposte della dirigenza. Altro fattore molto importante è la conoscenza dell’ambiente rossonero, Ancelotti sa cosa vuol dire essere rossonero e conosce meglio di chiunque altro la storia del club (il suo palmares alla guida del club parla da solo) e potrebbe riaccendere l’animo dei tifosi e calmare un ambiente molto giovane e in apparenza senza senatori. Porterebbe una leadership che manca forse dai tempi di Massimiliano Allegri. Insomma sarebbe la scelta ideale per questo nuovo Milan pieno zeppo di giovani talenti che, grazie all’esperienza maturata nel corso della sua carriera, potrebbero crescere e maturare veramente bene sotto la sua supervisione. Inoltre altro aspetto non da tralasciare , è il fatto che parli molto bene svariate lingue e ciò è importante. Perché? Perché sarebbe in grado di comunicare e di spiegare tranquillamente la propria tattica in altre lingue, aiutando quei ragazzi che sono in Italia da poco tempo e ancora hanno qualche problema con la lingua nostrana come Calhanoglu, Musacchio e André Silva.

ANCELOTTI AL MILAN, IL CAMBIO TATTICO – Anche tatticamente comunque il milan potrebbe cambiare. Si abbandonerebbe questo 3-5-2 (indigesto ai più) che Montella propone e si tornerebbe al 4-3-1-2 o al 4-3-2-1 “ancelottiano”, appunto. A mio parere in particolar modo, il famoso albero di natale sarebbe il più appropriato con Conti (quando tornerà dall’infortunio) Bonucci, Musacchio e Rodriguez in difesa; Kessie, Biglia e Bonaventura a centrocampo e Chalanoglu/Suso dietro Silva/Kalinic. D’altra parte però, c’è chi sostiene che cambiare allenatore ora sarebbe assurdo e pericoloso e che sarebbe opportuno aspettare il termine della stagione per poi decidere se cambiare o meno, e c’è chi fa notare come le “minestre riscaldate” al Milan (vedi Sacchi e Capello) non abbiano mai funzionato.

CONTRO LA ROMA IL BANCO DI PROVA – L’unica cosa certa è che per ora l’allenatore del Milan è Montella e sinceramente tutto dipende da lui. La prossima partita contro la Roma ci dirà se l’aereoplanino rimarrà alla guida dei rossoneri o se la società inizierà veramente a sondare il terreno con altri allenatori e dunque anche con Ancelotti. Un suo ritorno farebbe bene sia al club sia alla sua stessa persona che, dopo l’esonero,avrà sicuramente voglia di dimostrare al mondo che a 57 anni può ancora dare tanto al calcio. Non resta che attendere e vedere come finirà.

di Francesco Maffia

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