Allegri Milan, Vieri: «Tecnico ideale per i rossoneri»
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Allegri Milan, Vieri sicuro: «Tecnico ideale per i rossoneri, ecco cosa mi aspetto da Leao»

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Allegri Milan, Christian Vieri ha parlato del ritorno del livornese sulla panchina dei rossoneri e del possibile impatto di Modric

Christian Vieri, l’iconico “Bobo” che ha infiammato i campi di mezza Italia e del mondo, torna sulle pagine de La Gazzetta dello Sport con un’analisi a tutto tondo della Serie A che sta per iniziare. Un campionato che si preannuncia più aperto che mai, ricco di sfide emozionanti e di tante incognite. Vieri, con la sua consueta schietta sincerità, non si nasconde e offre un quadro completo delle forze in campo, delle sorprese attese e delle squadre che, secondo lui, si contenderanno lo scudetto.


Il Milan: la nuova era di Allegri e Tare

L’attenzione di Vieri si concentra subito sul Milan, la squadra che per molti è la principale indiziata a fare il salto di qualitàIl ritorno di Massimiliano Allegri in panchina, dopo un’assenza che ha segnato un’epoca, è visto come un elemento chiave. “Allegri è uno che sa vincere, uno che sa come gestire la pressione e come plasmare le squadre a sua immagine e somiglianza”, commenta Vieri. Un giudizio che trova eco nella nuova dirigenza, guidata dal Direttore Sportivo Igli TareTare, reduce da anni di successi nella capitale, è stato in grado di portare al Milan giocatori funzionali e di grande prospettiva. Il lavoro combinato di Allegri e Tare ha dato vita a un Milan solido, pronto a giocarsela su ogni fronte.

IN POLE POSITION – «Vado contro la logica: il Napoli ha vinto e in teoria sarebbe la squadra da battere, ma oggi, anche prima di completare il mercato, la rosa più completa e profonda di tutta la A è l’Inter. Sono rimasti tutti quelli che quattro mesi fa hanno battuto il Barcellona in una notte incredibile: ok, poi c’è stata la finale, ma il 5-0 non cancella il valore del gruppo».

COSA PORTANO DE BRUYNE E MODRIC – «Classe infinita, esperienza e anche richiamo mediatico perché tutti vogliono vederli, segno che la A conta sempre di più. De Bruyne ha lasciato Guardiola per Conte ed è una scelta significativa: con Antonio si lavora il doppio o il triplo, vuol dire rimettersi in gioco a oltre 30 anni. Per Modric ho chiesto direttamente al mio amico Bernardo Corradi, ora collaboratore di Allegri: mi ha detto che i primi palloni in allenamento li ha giocati tutti no look, di esterno. Da non crederci. Con lui il Milan ha fatto un colpo enorme perché l’età a questo livello non conta».


IL RITORNO DI ALLEGRI – «Il Milan aveva bisogno di rimettersi in ordine e ha preso il miglior allenatore possibile per riuscirci: Allegri dà tranquillità, conosce la pressione, sa come si vince. Vedremo come si adatterà Boniface, ma Max è anche l’uomo giusto per tirare fuori il meglio da Leão. Questo deve essere il suo anno, quello della continuità e non solo dei lampi».

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