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Rabiot Milan, quel paragone con l’ex Juve non passa inosservato! La mossa di Allegri sancisce l’importanza del francese
Rabiot Milan, spunta il paragone con Dybala alla Juve: Allegri, a differenza dell’argentino in bianconero, ha fatto esordire subito il francese
Il Milan di Massimiliano Allegri ha iniziato la sua stagione in modo convincente vincendo contro Lecce e Bologna dopo la sconfitta con la Cremonese alla prima giornata, e tra le note più liete di questo avvio c’è senza dubbio l’impatto immediato di Adrien Rabiot. Come sottolineato dal giornalista Luca Bianchin in un suo approfondimento per Gazzetta.it, il centrocampista francese si è subito imposto come una pedina fondamentale nello scacchiere tattico rossonero, dimostrando una condizione fisica eccezionale.
La decisione di Allegri di schierare Rabiot dal primo minuto contro il Bologna, senza concedergli il classico periodo di adattamento, è un chiaro segnale della grande fiducia che l’allenatore ripone in lui. Bianchin ha paragonato questa scelta a quella fatta in passato con Paulo Dybala, che impiegò invece molto più tempo per conquistare un posto da titolare nella sua Juve. Questa velocità di integrazione testimonia non solo il talento di Rabiot, ma anche la sua professionalità e la capacità di assimilare rapidamente le indicazioni del tecnico.
La sua prima partita con il Milan, contro il Bologna, ha fornito indicazioni preziose sul ruolo che Allegri intende affidargli. Il DS del Milan, Tare, ha lavorato a lungo per portare a Milano un giocatore con queste caratteristiche, e l’investimento sembra già dare i suoi frutti. Rabiot ha agito come un vero e proprio jolly tattico, con compiti ben definiti. In fase di possesso, il suo ruolo è quello di attaccare la difesa avversaria partendo da sinistra, come ha fatto magistralmente contro il Bologna. La struttura offensiva creata da Allegri, con Gimenez come riferimento centrale e due “torri” come Loftus-Cheek e Rabiot a supporto, si è rivelata estremamente efficace.
Sebbene non sia un giocatore rapidissimo sul breve, Adrien Rabiot compensa questa mancanza con una straordinaria intelligenza tattica e una capacità di leggere il gioco in modo superiore. Sa quando arretrare per aiutare il palleggio e quando invece scattare in profondità per buttarsi negli spazi. Il suo fisico imponente, unito a una grande capacità di inserimento, lo rende una minaccia costante per le difese avversarie. Quando riceve il pallone in area, la sua presenza fisica rende ogni duello una sfida difficile per il difensore di turno.
L’analisi di Luca Bianchin per Gazzetta.it chiarisce un altro aspetto fondamentale: la doppia fase di gioco del centrocampista francese. Nel nuovo Milan di Allegri, Rabiot si schiera inizialmente come esterno di centrocampo nel 4-4-2, ma la sua posizione non è statica. Quando il Milan recupera il pallone, il numero 12 ha la libertà di accentrarsi e tagliare verso la porta, trasformandosi in un trequartista aggiunto o in un secondo attaccante. Questa versatilità lo rende un elemento imprevedibile e prezioso, capace di adattarsi a diverse situazioni di gioco e di creare costantemente pericoli per gli avversari. In definitiva, l’arrivo e l’integrazione di Adrien Rabiot sembrano la conferma che il lavoro del DS Tare e di Allegri sta procedendo nella giusta direzione.
