Zoff: «Nell'Italia che ha battuto la Turchia avrei potuto giocare anch'io»
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Zoff: «Nell’Italia che ha battuto la Turchia avrei potuto giocare anch’io»

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Zoff ha parlato della nazionale italiana a Gazzetta dello sport, lui che nel 2000 inizio proprio con una vittoria contro la Turchia

Zoff ha parlato della nazionale italiana a Gazzetta dello sport, lui che nel 2000 inizio proprio con una vittoria contro la Turchia.

COSA GLI PIACE DELL’ITALIA- «Che mostra un calcio bello, efficace ed equilibrato. Nell’Italia che ha battuto la Turchia in porta potevo giocare anch’io. Nel senso che la squadra è stata sempre compatta e non è mai andata in difficoltà».

DIFESA D’ATTACCO- «Certo. Ma la cosa più importante è che la squadra resta molto corta e ci sono buoni sincronismi, che reggono anche con interpreti diversi».

DA NOVE GARE SENZA GOAL SUBITI- «Ed è frutto del lavoro svolto da Mancini, perché tra l’altro ci sono stati uomini diversi utilizzati in questo filotto».

SULLA SUA IMBATTIBILITÀ DI 1143 MINUTI – «Superarla? E ne sarei felice, perché significherebbe arrivare sino in fondo a Wembley. Ma anche se Donnarumma ne subisse uno cambierebbe poco, il gruppo ha le risorse per essere competitivo, per ribaltare le situazioni. Può capitare e non deve diventare un problema».

GIORGINHO- «È molto bravo, perché non ha qualità particolari di incontrista, ma tiene sempre la posizione giusta e dà qualità alle
giocate»

INIZIO SIMILE NEL 2000- «Già. Inutile recriminare, contano solo gli almanacchi e lì c’è scritto che ha vinto la Francia, anche se col golden gol. Questo ci deve far capire delle difficoltà di un torneo del genere. Vincere non è mai facile».

RITMI STANCANTI A LUNGO ANDARE- «Non credo. Perché l’Italia corre bene, non in modo eccessivo. E il gruppo ha mostrato di avere alternative valide che il c.t. sa ben gestire. Però…».

COSA NON CONVINCE- «Gli azzurri hanno giocato molto bene, ma attenzione: la Turchia ha fatto davvero male. Con il centravanti isolato lì davanti, hanno cercato lanci lunghi senza speranza, oppure provavano a ripartire con triangolazioni basse che consentivano ai nostri di andare a nozze col pressing alto portato bene. Arriveranno squadre capaci di organizzare un contropiede più decente, come faceva la mia Juve contro il Milan di Sacchi e degli olandesi nel 1990.Eallora bisognerà che tecnico e giocatori trovino le giuste contromosse per evitare pericoli».

CONSIGLI A MANCINI- «Per amor di Dio. No»

 

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