Tassotti: «Calo Milan? C'è una spiegazione. Su Sanremo non ho dubbi»
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Tassotti: «Calo Milan? C’è una spiegazione. Su Sanremo non ho dubbi»

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Tassotti racconta il suo Milan alla vigilia della gara con il Verona, match fondamentale per capire meglio in quale direzione andare

Tassotti racconta a Gazzetta dello sport il suo Milan alla vigilia della gara con il Verona, match fondamentale per capire meglio in quale direzione andare.

COME MAI QUESTA FRENATA- «C’è stata una lunga sequenza di infortuni e un passaggio a vuoto era prevedibile. Soprattutto chi ha tirato la carretta a lungo ha pagato gli sforzi: penso a Calhanoglu o a Theo che magari in qualche partita sono stati al disotto delle aspettative. Ci avevano abituati a standard alti, una flessione ci sta. E poi c’è Ibrahimovic, che è tornato da tanti infortuni. Parliamo di un uomo che pesa quasi cento chili. Non è semplice rientrare subito al top».

SU IBRA A SANREMO- «Zlatan ha quasi quarant’anni, a quell’età uno è libero di
gestirsi. E stiamo parlando di un superprofessionista. Qualcuno vedendolo al festival può
infastidirsi, ma Zlatan è anche infortunato. Non avrebbe potuto giocare lo stesso, quindi
ora l’importante per il Milan è guardare alle prossime partite e recuperare in fretta lui e altri
uomini chiave».

CONTINUARE CON IBRA- «Trovo già sorprendente quello che ha fatto in questa stagione. E’ stato a livello della prima esperienza con il Milan, ma segnando più gol. E se non avesse
sbagliato qualche rigore staremmo parlando di cifre sorprendenti, quindi…».

CONVOCAZIONE SVEZIA- «Ibra non si fa mancare niente. Può permetterselo».

GIOCO PREVEDIBILE- «Credo che il Milan debba ritrovare brillantezza. Per molto tempo la squadra di Pioli ha giocato meglio di tutti. Quando stai bene ti riesce tutto, poi parte una serie negativa, una catena. Ma senza il rendimento speciale dell’Inter, il Milan sarebbe ancora lì: non deve abbandonare l’idea di lottare per lo scudetto, perché se lo fa il Milan devono farlo anche gli altri. Penso alla Juve: neanche la squadra di Pirlo può farlo».

MAGIA FINITA- «Il Milan è una squadra sbarazzina, con questo atteggiamento è salita in classifica. Deve continuare a pensare partita per partita, senza guardarsi avanti, ma neppure indietro».

QUALCOSA DA SISTEMARE- «Una panchina non è una bocciatura, sta alla maturità del giocatore accettare che in certi momenti ci sia qualche compagno più in forma di te.
Capisco la delusione momentanea, ma mi pare evidente che al Milan stimino Romagnoli,
altrimenti non lo avrebbero fatto capitano».

SU TOMORI- «E’ rapido, atletico, in questa fase ci sta che giochi al posto di uno collaudato come Kjaer».

ASSENTI VERONA- «Il Verona è un avversario complicato, ma il Milan, ripeto, deve crederci ancora. E la fiducia te la dà la classifica, ti viene dai punti che hai. Non se ne fanno tanti per caso».

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