Suning sponsor dell'Inter: l'alibi di Elliott sul FFP non sta più in piedi
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Suning sponsor dell’Inter: l’alibi di Elliott sul FFP non sta più in piedi

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Da mesi Elliott, attraverso le parole (sporadiche) di Gazidis, continua a nascondersi dietro l’alibi del Financial Fair Play

Elliott da mesi, attraverso le parole (sporadiche) di Gazidis, continua a nascondersi dietro l’alibi del Financial Fair Play. L’affare Ibrahimovic saltò a gennaio perché non si voleva investire sugli over 30, lo stesso dicasi per Fabregas e Ribery. Probabilmente con un po’ più di supporto, economico e non solo, Boban potrebbe andare da Modric (in scadenza) con un po’ più di convinzione. Quando Giampaolo chiese Praet gli fu risposto picche, e le richieste di Maldini e Boban di ulteriori rinforzi d’esperienza al momento non hanno ricevuto una risposta concreta dalla proprietà (fatta eccezione per le parole di facciata di ieri di Gazidis)

Ma la famiglia Singer ha più volte fatto sapere che i paletti della Uefa non permettono di sognare. Di grandi colpi nemmeno l’ombra. Eppure ciò che non ci viene detto è che la Uefa permette alle proprietà di sponsorizzare i propri club fino ad un massimo del 30% del fatturato. Lo fa l’Inter con particolari contratti in Asia, lo fa in parte il Sassuolo con la Mapei, lo fanno anche altri grandi club europei. Una consuetudine che non viola le regole della Uefa. La conferma arriva da Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, che a Tutti Convocati ha dichiarato:

«L’Inter arriva a un fatturato storico, il suo maggior fatturato. 125 milioni dalla Cina e dall’Asia e solo un quarto arriva da Suning, non ci sono contratti interni. La Uefa accetta che la proprietà sponsorizzi il club purché sia inferiore al 30% del fatturato e per l’Inter siamo sotto questa somma. Sono cresciuti i costi, 40 milioni di incassi allo stadio sono inappropriati. Da Nike e Pirelli prende 19 milioni, ma ha riacquistato diritti licensing ora potrà aprire nuovi negozi (in particolare in Cina) e vendere direttamente propri prodotti col proprio brand».

Insomma, se si ha la volontà di investire gli ostacoli spariscono. I nerazzurri, incassando da Suning attraverso una sorta di autosponsorizzazione (lecita per la Uefa entro alcuni limiti), possono permettersi di acquistare Lukaku dal Manchester United. E, nondimeno, di strappare Sensi al Milan per una cifra irrisoria che forse non tutti conoscono: 5 milioni per il prestito più diritto (avete sentito bene!) di riscatto fissato a 25 milioni.

Se Elliott volesse regalare un grande colpo di mercato ai rossoneri sarebbe sufficiente stipulare un contratto di sponsorizzazione con il club e il Financial Fair Play sarebbe aggirato, seppur parzialmente. Fermo restando che attualmente più che pensare alle competizioni europee, dalle quali siamo rimasti fuori comunque nonostante il presunto regime di austerità, bisognerebbe pensare ad investire pesantemente sul mercato per evitare la retrocessione.

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