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Serafini: «Il Milan rischia di sprofondare in un abisso. Conceiçao? In questo momento la vedo così» – ESCLUSIVA

Milan news 24

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Serafini ha rilasciato un’intervista in esclusiva a MilanNews24. Dal momento dei rossoneri al direttore sportivo, passando per il futuro di Conceiçao, tanti gli argomenti trattati

Luca Serafini, giornalista e scrittore di fede rossonera, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a MilanNews24. Queste le sue parole:

Un commento sul momento del Milan in vista della trasferta di Lecce: «Arriva da tre sconfitte consecutive, dall’eliminazione dalla Champions League. Rispetto agli ultimi anni è ai minimi termini come rendimento. Trova una squadra motivata nella lotta per non retrocedere, con un allenatore che ha voglia di rivincita. Credo sia la prima volta che Giampaolo ritrova il Milan da avversario, credo sia un impegno probante. Il Milan è in un momento in cui o dà un colpo di frusta alla stagione, altrimenti rischia di sprofondare in un abisso senza fine».

Credi che la vittoria delle Coppa Italia ed un rendimento finale in campionato che alzi di molto l’attuale media punti possa concedere una chance di permanenza a Conceiçao? «Il mondo del calcio, in particolare quello italiano è strano. Giampaolo che ha un curriculum molto discutibile continua ad allenare in Serie A. Quindi una seconda, terza, quarta chance se la si vuole dare la si dà. In questo momento chiunque non scommetterebbe un euro sulla conferma di Conceiçao. Il Milan per assurdo potrebbe vincere la Coppa Italia e in una stagione balorda in Serie A e Champions potrebbe portare a casa due trofei, una roba che non accade dai tempi di Ancelotti. In questo momento il rapporto con i giocatori, la società e l’ambiente mi sembra sia molto teso, molto borderline. Credo che quello che pensavamo essere un atteggiamento alla Conte sia in realtà travisato in una situazione di nervosismo, tensione e smarrimento. Il mister pensava di trovare una situazione complicata, ma non così difficile. Il litigio con Calabria resterà nella storia della stagione, quello è stato uno dei picci più bassi di un’annata che ne ha avuti tanti di punti bassi».

Nelle ultime settimane si parla dell’inserimento di una figura in dirigenza che allo stato attuale manca, ossia il direttore sportivo. In pole ci sarebbe Igli Tare, a prescindere da chi, tu pensi sia indispensabile una figura che vada a rompere lo schema del Milan? «Il direttore sportivo va a colmare una lacuna, per esempio con Maldini e Massara la situazione si era risolta perché Massara agiva rispettando i parametri finanziari. Il ds è fondamentale per la programmazione, non è legato solamente alle scelte o alle carte bianche. Il direttore sportivo a marzo ha già programmato una campagna di rinforzo con profili di giocatori. Non arriva ad agosto per accorgersene, il ds a novembre, quando la squadra è fuori dalla lotta Scudetto, programma il mercato di gennaio e all’Epifania è pronto, non arriva all’ultima settimana di gennaio o alla prima di febbraio. Non aspetti la sconfitta di Zagabria. Il direttore sportivo deve essere soprattutto bravo a vendere i giocatori».

Maignan, Theo e Leao hanno ancora chance di avere un futuro del Milan? «Maignan può attraversare una stagione meno brillante, ma è comunque un giocatore che con le sue parate sopperisce ampiamente agli errori, molti che sono stati commessi quest’anno. Anche quando commette errori fa parate importanti nella stessa partita. Io vado avanti con Maignan tutta la vita. Di Leao non voglio sentire parlare, è indiscutibilmente, ineluttabilmente il miglior giocatore del Milan, è quello che determina di più, quello più incisivo. Inserito in una squadra forte può fare la differenza. A me dell’indolenza non può fregar di meno, i numeri di Leao sono indiscutibili in termini di gol e assist. Per me è un incedibile a qualunque costo. Per Theo la discussione è apertissima, questo modo di fare che va oltre le prestazioni negative. Lui per espulsioni, proteste, simulazioni ha perso la dritta via. Deve riflettere con sé stesso e sulla società per il suo futuro, in questo momento è dannoso. Theo mi sembra in un momento di grande depressione psicologica, è confuso. Va aiutato. Il Milan deve decidere se ha voglia di farlo, io personalmente sarei per aiutarlo».

Chi vedi a 11 giornate dalla fine come favorita per lo Scudetto e chi la spunterà nella zona Champions League? «L’Inter è la squadra più forte, la più quadrata, la più equilibrata e la più continua, anche se a volte ha qualche passaggio a vuoto. Il grande alleato del Napoli è la stanchezza è il logorio tra Champions e Coppa Italia. Ad aprile ci sono due derby che sono impegnativi per l’Inter dal punto di vista fisico e psicologico. Conte è sempre stato bravo per tarare la preparazione per avere lo sprint finale. Può essere che questo calo sia stato studiato a tavolino. L’Atalanta ha accusato troppi passaggi a vuoto. In questo momento direi 55% Inter e 45% Napoli. Le prime quattro sono quelle di adesso».

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