Rabiot a Sky: «Vincere lo scudetto non è impossibile»
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Rabiot a Sky: «Vincere lo scudetto non è impossibile, il vero punto di svolta è stato l’arrivo di Allegri. Spero che Maignan rimanga». Poi esalta Leao e Loftus-Cheek

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Rabiot, centrocampista del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a Sky: dal sogno scudetto al grande rapporto con Allegri

In una lunga ed esclusiva intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport, il centrocampista francese Adrien Rabiot ha tracciato un bilancio della sua prima parte di stagione in rossonero, toccando temi che spaziano dal rapporto con Massimiliano Allegri al sogno scudetto, fino ai retroscena di mercato.


Il bilancio e l’approccio mentale

Sulla prima parte di stagione del Milan, il francese si è detto soddisfatto ma critico: «Qui mi sono trovato bene subito: abbiamo fatto finora un bel percorso in campionato e spero di continuare così a livello personale e di squadra. Oggi vedo la squadra lavorare bene, abbiamo seguìto da sùbito il lavoro che chiedeva il mister. Secondo me avremmo potuto fare qualche punto in più, ne abbiamo lasciati un po’ per strada…».

Il problema, secondo Rabiot, risiede spesso nella testa: «Sbagliamo a livello mentale l’approccio delle partite, magari ci rilassiamo un po’ troppo pensando anche di aver fatto già qualcosa di grande. Dobbiamo cercare di ritrovare questa solidità. Come si fa? Magari dobbiamo anche noi giocatori più esperti dare un po’ più di voce ai giocatori più giovani. Su questo dobbiamo anche aiutare gli altri a pensare diversamente e avere l’approccio giusto».

I singoli: Loftus-Cheek e Leão

Interrogato su chi lo abbia stupito di più a Milanello, Rabiot non ha avuto dubbi: «Per me, ha tanta qualità e potenzialità Loftus-Cheek. È un classe ‘95 come me. Ha un potenziale incredibile, lo vedo anche in allenamento e secondo me potrebbe fare molto di più. Se devo dire un giocatore veramente forte in questa squadra è lui».

Parole importanti anche per Rafa Leão: «È forte, l’ha dimostrato. Ma da quello che ho visto quando sono arrivato adesso, è già cambiato. A livello dell’atteggiamento in campo già c’è qualcosa di diverso. Poi dipende da lui, a livello proprio mentale, capire dove vuole arrivare».

L’effetto Allegri e il rapporto col Mister

Il fulcro del cambiamento rossonero è individuato nel tecnico: «Secondo me la cosa che ha cambiato il Milan dall’anno scorso a quest’anno non è un giocatore, ma è proprio l’allenatore con il suo staff. Conosciamo tutti Allegri: è bravo, è molto importante per una squadra avere un allenatore così bravo a livello sia di calcio, sia umano».

Sul rapporto personale con il tecnico toscano, Rabiot aggiunge: «Il mister mi conosce bene: conosce la mia mentalità, la mia passione per il calcio, come mi alleno. Quindi fa più affidamento su di me, sui giocatori più esperti che abbiamo anche in squadra. Sul soprannome “Cavallo Pazzo” che mi ha dato? Mi piace! L’hanno ripreso tutti i tifosi, è bello».

Obiettivo Scudetto e il futuro di Maignan

Rabiot non si nasconde nella corsa al titolo: «Finire tra i primi quattro è l’obiettivo generale del club. Personalmente, punto a qualcosa di più grande. Se è impossibile pensare al primo posto? No, non è impossibile. Dobbiamo far capire quanto è bello vincere ai nostri compagni meno esperti. Se dovessimo vincere, potrei farmi il mio primo tatuaggio».

Infine, un appello per il rinnovo di Mike Maignan: «Ha provato a farmi venire al Milan già tre o quattro anni fa. È un amico ma soprattutto è un giocatore fortissimo: portieri così sono pochi nel mondo del calcio. Spero che rimanga perché è difficile da sostituire. Abbiamo bisogno di lui».

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