Milan UEFA: il punto sui piani rossoneri per il Fair Play Finanziario
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Milan: il punto sul Fair Play Finanziario tra Voluntary e Settlemen Agreement

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Il Milan ha tempo fino al 31 dicembre per presentare un nuovo Voluntary Agreement alla UEFA e trovare un accordo sul Fair Play Finanziario

Per il Milan si sta avvicinando uno dei momenti più importanti della stagione e non stiamo parlando del derby di domenica. Il club di via Aldo Rossi tra poco più di 3 mesi dovrà ridiscutere con la UEFA i paletti del Fair Play Finanziario. Venerdì scorso è stato presentato il bilancio relativo alla prima stagione della precedente stagione sotto la guida di Yonghong Li, che dovrà essere approvato giovedì 25 ottobre dall’assemblea dei soci. Il documento ha confermato un passivo di 126 milioni di euro maturato dal primo luglio 2017 al 30 giugno 2018. Il rosso in realtà è stato già ripianato dal fondo Elliott ma bisognerà attendere la valutazione di Nyon sulla decisione del TAS di Losanna per scoprire altri dettagli su cosa aspetta i rossoneri in termini di mercato e coppe europee. Il Comitato Arbitrale dello Sport lo scorso luglio aveva riammesso il Milan in Europa League sovvertendo la decisione della UEFA, che sta ancora aspettando con impazienza le motivazioni della sentenza per chiudere definitivamente la questione. L’unica certezza è che il cambio di proprietà è stato decisivo per garantire la partecipazione alla coppa ai rossoneri ma bisogna anche tenere in considerazione che oggi è arrivata la conferma che il Rubin Kazan non potrà giocare tale competizione. Il club russo insieme a PSG, Galatasaray e Milan era tra i club sotto osservazione del UEFA nell’ultimo anno.

Qualche giorno fa è emersa l’ipotesi che Elliott potesse lanciare un nuovo bond per finanziare l’operatività del club e sembra proprio che tale mossa servirà per richiedere per la seconda volta il Voluntary Agreement. L’ex ad Marco Fassone aveva tentato invano di raggiungere un accordo con i vertici del calcio europeo ma la proprietà cinese non era ritenuta abbastanza solida dal punto di vista economico e il business plan proposto sostanzialmente irrealizzabile. L’eventualità più probabile è che il Milan patteggi un anno di tempo anticipando nuovi finanziamenti in un fondo controllato e presentando un progetto sportivo ed economico con obiettivi più semplice da raggiungere. Per assurdo è un bene che Fassone non abbia trovato l’accordo per il Voluntary Agreement in quanto l’attuale proprietà non avrebbe potuto cercare un secondo accomodamento se sottoposto a sanzioni. I rossoneri ora hanno tempo fino al 31 dicembre 2018 per presentare i documenti alla UEFA. In caso di risposta negativa da parte di Nyon si prospetta il Settlement Agreement, che questa volta potrebbe davvero portare ad un stop di anno dalle coppe. Si tratta comunque di un’opzione poco probabile dato il piano di risanamento economico del club messo in atto da Elliott.

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