Gattuso: «Mi sono arrabbaito con i terzini, bravi i panchinari»
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Gattuso: «I panchinari si sono fatti trovare pronti, non faccio promesse di classifica»

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Ecco le dichiarazioni di Gennaro Gattuso al termine della partita vinta contro l’Empoli

Quella di stasera è stata forse la miglior partita del Milan in questa stagione. Un contributo importante è stato dato anche dai cosiddetti “panchinari”, ovvero Andrea Conti e Samu Castillejo. Non vanno nemmeno dimenticati Cutrone e Borini che subentrati dalla panchina si sono meritati gli applausi di San Siro. Nel mezzo, il solito Piatek, per il quale non ci sono più aggettivi. Gennaro Gattuso questa sera ha saputo osare un po’ di più, consentendo ai terzini di spingere e a Paquetà di inserirsi con più continuità.

Intervistato da Sky Sport al termine della partita, Ringhio ha dichiarato:

«Questi tre punti non erano scontati. Paquetà aveva l’influenza, anche Bakayoko non stava bene. Il primo tempo non mi è piaciuto, facevamo girare palla, ma gli facevamo il solletico. Mi sono arrabbiato tantissimo quando entrambi i terzini salivano e questo non deve succedere. Nel secondo tempo abbiamo fatto girare meglio la palla, nel primo tempo invece non abbiamo interpretato bene».

Sul pubblico: «Lo dobbiamo coinvolgere e si può fare solo con le prestazioni e le trame. Mancano 13 partite, dobbiamo pensare una gara alla volta, senza guardare la classifica e poi dobbiamo recuperare bene. La pressione si sente con questa maglia, è una componente che non deve mancare. Erano anni che non ci giocavamo qualcosa del genere, dobbiamo continuare a preparare bene le partite».

Su Piatek e Bakayoko: «Nella vita se sbagli qualcosa servono anni per riabilitarsi, nel calcio se ti impegni e giochi bene basta poco. Oggi Timo poteva non giocare, invece ha stretto i denti. Tutta la squadra ha questa mentalità. Merito a Piatek per tutti questi gol e alla squadra che lo ha messo in condizione di farli».

Sull’importanza dei panchinari: «Se vedi qualcuno sorridere se resta in panchina non va bene, serve il veleno. Io faccio delle scelte e le faccio non per simpatia, cerco il rispetto. Bisogna allenarsi, rispettare il gruppo e dare continuità al lavoro fatto. Qualcuno ha il muso perché non gioca, ma l’importante è rispettare il gruppo. Bisogna farsi trovare pronti e lavorare bene. Faccio delle scelte ben precise, l’importante è guardarsi negli occhi e dirsi tutti, poi ci si allena e dobbiamo remare nella stessa direzione».

Sulle motivazioni: «Potevamo stare in attacco tutto il giorno nelle prime 7/8 partite e non eravamo pericolosi, poi abbiamo messo i due attaccanti ed eravamo prevedibili. Forse il primo a non crederci ero proprio io, faccio mea culpa».

Sul momento del Milan: «Non faccio promesse, posso dire che l’età media è molto bassa e che abbiamo giocatori molto, molto interessante. Noi dobbiamo continuare a lavorare e portare a casa partite così, stasera ero molto preoccupato. La crescita passa da questo tipo di partite. Dopo un primo tempo del genere giocare un secondo tempo con questo piglio mi lascia ben sperare».

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