Gattuso: «Difesa a 4 dopo Rijeka, di quella a 3 non mi piaceva niente» - Milan News 24
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Gattuso: «Difesa a 4 dopo Rijeka, di quella a 3 non mi piaceva niente»

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Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Verona, in programma domani dalle 12:30

SQUADRA ATTENTA- «La tenacia e la forza è una caratteristica che hanno dentro. Bonucci, ad esempio, è un martello ed è il motivo per cui ha vinto tanto. È uno spettacolo vederlo lavorare. Gli altri vengono trascinati da questo spirito, i miei ragazzi si stanno auto-convincendo di non mollare, di allenarsi di più e di fermarsi di più a Milanello per migliorare. È un segnale importante, c’è condivisione in tutto quello che si fa. Questa squadra è forte, lo penso veramente. C’è qualità tecnica, umana e dobbiamo battere su questo aspetto qua».

BONAVENTURA: «Componente fisica e mentale va di pari passo. Se stai bene con le gambe ma il cervello è bloccato, vai in difficoltà. Ora tutta la squadra sta bene, logico che il singolo risalti. Voglio questo, non voglio vedere la ricerca della prestazione del singolo ma una squadra che giochi da squadra».

SETTIMANA PIENA: «Mi piacerebbe avere qualche giorno in più per lavorare sulla mia squadra ma tanti calciatori si allenano direttamente con le partite, va in difficoltà invece chi gioca meno. Serve avere una base aerobica forte, altrimenti si è stanchi. Abbiamo poco tempo per lavorare tatticamente e fisicamente, ma dobbiamo farlo comunque. Qualcuno si vede che è stanco ma resta in campo e tutti ci stanno dando grandi risposte».

BORINI: «Fabio può fare tutti i ruoli perché ha il veleno in corpo. Se gli dici di fare il portiere, si mette i guanti e va in porta perché non molla mai, sta sempre sul pezzo. Ci mette passione e voglia, in questo momento per tanti è una novità vederlo terzino ma vi dico che può fare di tutto».

LA CRESCITA DI KESSIE: «Dovete dirmelo voi se ha fatto miglioramenti. Guardate quanti scatti fa, quante volte va in area, quanti tagli compie, poi la finalizzazione la miglioreremo. Metto la firma per averlo così in tutte le partite, sono molto contento».

BENE RODRIGUEZ: «Mi piace come sta giocando ma per come stiamo interpretando le partite, voglio che un terzino resti dietro. Col Bologna invece abbiamo attacco con entrambi i terzini».

CUTRONE O KALINIC-«Vediamo, devo anche valutare chi sta bene e chi ha ancora energie. C’è gente che ha speso tanto, può partire dall’inizio come entrare in corso».

DIFFICILE ALLENARE- «Preparare tutti è difficile, poi all’allenamento mi diverto come un bambino. Poi il lavoro più duro è parlare con tutti, preparare le partite contro colleghi molto più bravi di me, gestire un gruppo di 25 giocatori, parlare dopo le partite. Queste sono le più grandi difficoltà. A livello extra campo so di essere protetto ed importante».

SUL MODULO- «Ho scelto di tornare a 4 dopo Rijeka. Ho parlato con il mio staff, ho rivisto il primo tempo e tutti i movimenti erano sbagliati, non mi era piaciuto nulla con la linea a 3 e la sua interpretazione. Non ho parlato con la squadra, ho parlato con 4 o 5 giocatori nell’allenamento successivo».

SULLA DIRIGENZA- «Posso solo ringraziarli perché ci sono sempre e non mi fanno mancare nulla. Quest’esperienza è faticosa ma loro mi danno serenità e sono tranquillo perché ho un grande appoggio in loro. Ci serve solo tranquillità all’esterno ma a certe problematiche devono pensare Fassone e Mirabelli. Lo ripeto, io sono tranquillo».

VINCERE A VERONA- «Sta nelle piccole cose come lo scatto di Cutrone a partita finita, i recuperi di Suso. Abbiamo bisogno di queste piccole grandi cose, perché solo la tecnica non basta. Dobbiamo avere fame e cattiveria, possiamo sbagliare un pallone ma poi dobbiamo essere subito pronti a riprenderlo. Domani dobbiamo essere questi».

CALHANOGLU- «Ho visto tanti giocatori in vita mia e Hakan ha una balistica importante. Può darci una mano enorme ma deve ancora migliorare a livello fisico. Vederlo calciare è impressionante ma sa che deve crescere ancora, lo sa bene».

VERONA DIVERSO DA COPPA ITALIA- «Partita completamente diversa. In casa loro lo stadio spinge tanto e al Bentegodi è sempre difficile. La nostra storia dice che è un campo maledetto e facciamo sempre una fatica pazzesca. Sarà diversa da mercoledì e sarà molto molto difficile».

10 ANNI DAL BOCA: «C’è grande orgoglio, mi considero anche una persona fortunata ad aver vinto così tanto con questa maglia. Trasmettere questi valori ai ragazzi presenti? Ci sono le foto che parlano qua dentro, c’è la storia che parla. A Milanello si sta con amore e professionalità e c’è tutto per far bene, poi tocca a noi far rendere al meglio chi arriva».

 

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