HANNO DETTO
Condò sprona Leao: «La sua consacrazione non dipende da Allegri ma da lui stesso. Sulla corsa scudetto dico che…»
Condò, noto giornalista, è convinto che l’eventuale consacrazione di Leao dipenda solo da lui più che da Allegri
Paolo Condò, noto giornalista sportivo, ha analizzato la corsa Scudetto a margine del Festival dello Sport di Trento, individuando le tre squadre con le maggiori possibilità di competere per il titolo e svelando le sue previsioni sul futuro di due big come Dusan Vlahovic e Rafael Leão.
Intervistato da tuttomercatoweb.com, Condò ha affermato che la lotta è aperta ma vede un terzetto in pole position: «Se la lotta sarà fra Napoli, Inter e Milan? Secondo me sono le tre che hanno fatto vedere di poter competere». Il giornalista non esclude a priori altre formazioni, citando la Roma come potenziale candidata qualora i suoi attaccanti trovassero continuità sottoporta. La Fiorentina, invece, è partita al di sotto delle aspettative iniziali.
La situazione più critica è quella della Juventus. Condò definisce i bianconeri «ancora un gran casino» e ritiene che per ritrovare l’equilibrio la società debba operare drasticamente: «penso debba cedere un centravanti a gennaio e prendere un centrocampista per equilibrare la rosa».
Il centravanti in questione, secondo il giornalista, è Dusan Vlahovic. Condò crede che la Juventus cercherà di cederlo, ma esclude l’ipotesi rossonera: «Se può andare al Milan? No, credo che andrà all’estero».
Condo, Leao E La Responsabilità Della Svolta
Per quanto riguarda il Milan e il suo gioiello, Rafael Leão, Condò non vede cambiamenti: «Il Milan penso resterà così, sennò non avrebbe preso Nkunku. Poi Allegri gioca con due giocatori offensivi, quindi 4 giocatori gli bastano».
Sul potenziale recupero del portoghese da parte di Massimiliano Allegri, il giudizio è netto: la responsabilità non è del tecnico: «Non lo so, non dipende da Allegri ma da Leao stesso, chiaro che col passare degli anni le possibilità diminuiscono…». Le parole di Condò ricalcano il pensiero di Fabio Caressa, che aveva definito questa la “stagione decisiva” per il talento del Milan.
