HANNO DETTO
Calamai critica così Allegri dopo la lite con Oriali: che sia un segnale di malessere? L’analisi del giornalista
Calamai critica Massimiliano Allegri per la lite con Oriali durante il match tra Napoli e Milan: le parole del giornalista
Il clima in casa Milan si fa sempre più teso dopo l’eliminazione dalla Supercoppa Italiana. Oltre al risultato deludente sul campo, a far discutere è stato l’acceso confronto verbale avvenuto giovedì sera tra Massimiliano Allegri e il dirigente del Napoli Gabriele Oriali. Un episodio che Luca Calamai, nel suo editoriale per TMW, non ha esitato a definire “imbarazzante”, sottolineando come certi nervosismi non facciano bene all’immagine del club rossonero, specialmente in una vetrina internazionale così importante.
Mentre il Milan di Allegri deve fare i conti con le scorie di una trasferta amara, il resto del calcio italiano osserva con ammirazione realtà emergenti che stanno trovando una quadra differente. Calamai ha spostato l’attenzione sulla crescita costante di club come il Bologna, capace di raggiungere la finale di Supercoppa grazie a una programmazione che sembra, in questo momento, più lucida di quella vista recentemente a Milanello.
Calamai, Tra nervosismo in panchina e rimpianti di mercato
Il contrasto tra la gestione nervosa di Allegri e il successo di altre dirigenze è evidente. Se Sartori ha saputo rigenerare profili esperti come Immobile (decisivo dal dischetto) e Bernardeschi, il Milan si trova invece a gestire una fase di transizione complicata. L’allenatore livornese, pur godendo della fiducia della società, sembra soffrire la pressione di un ambiente che chiede risultati immediati e un gioco più propositivo, elementi mancati nella sfida contro i partenopei.
In conclusione, l’attacco frontale di Allegri a Oriali è visto come il segnale di un malessere più profondo. Per uscire da questa impasse, il Milan dovrà riportare il focus esclusivamente sul campo, cercando di isolare la squadra dalle polemiche extra-calcistiche. La rincorsa in campionato richiede una serenità che, al momento, sembra mancare sia sulla panchina che nei corridoi della dirigenza rossonera.