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Bonaventura: «Ok per la Lazio, non mi aspettavo Bonucci. Lo scudetto…»

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Protagonista del momento social odierno, Giacomo Bonaventura ha risposto alle domande dei tifosi

È sempre uno dei più apprezzati per il livello tecnico eccelso ma anche per una predisposizione al sacrificio. Giacomo Bonaventura ha risposto così alle domande dei tifosi del Milan.

Rapporto con i social?
«Non ho un grandissimo rapporto, ma li uso ogni tanto per stare in contatto con i tifosi».

Ringraziamento ai tifosi per gli auguri?
«Volevo fare un ringraziamento perchè ho ricevuto tantissimi auguri non solo da parte dei tifosi del Milan».

Se è orgoglioso di essere un punto di riferimento?
«Sono contento, anche se la squadra non ha sempre brillato. Però sono contento di come mi sono espresso».

Che cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?
«C’è tanto entusiasmo, giocatori nuovi e nuova proprietà. Sicuramente l’inizio è tutto positivo ma il campionato è lungo e difficile, dobbiamo continuare ad alimentare l’entusiasmo».

Cosa ne pensi della società?
«La società ha fatto un buonissimo mercato, sono arrivati parecchi giocatori. Quasi 8/11 erano nuovi rispetto all’anno scorso, ci vorrà tempo per abituarsi ma il mercato è stato importante».

Come stai?
«Ho avuto un problema muscolare al retto femorale, devo essere guarito al 100% per essere al top. Sono praticamente a posto, in questi giorni sarò al 100%. Dovrei essere a disposizione per la Lazio, incrociamo le dita».

Perché il numero 5?
«Non c’è stato un perché, mi è sempre piaciuto il 5 e vedendolo libero l’ho preso. Mi piaceva e l’ho preso. Avevo giocato con il 28 anche al Padova ma volevo cambiare».

Scudetto possibile?
«Sarà molto difficile perché ci sono squadre che hanno fatto un percorso importante. Juventus, Napoli e Roma sono davanti a noi però penso che con il lavoro e crescendo da qui in avanti possiamo arrivare al loro livello».

Acquisto che può spostare gli equilibri?
«Noi abbiamo preso Bonucci dalla Juventus, non mi aspettavo che venisse. È un grande difensore e può darci una mano».

Stagione della consacrazione?
«Devo lavorare e cercare di migliorarmi, il mio modo di fare è di non pormi obiettivi troppo in là. Faccio del mio meglio giorno per giorno, sono contento di come è andata. Vivo il calcio con grande passione, senza duro lavoro non si ottengono grandi risultati. Questo è quello in cui credo e agisco di conseguenza».

Dove vorresti segnare il prossimo gol decisivo?
«Sarebbe bello farli in una finale, quando le partite contano di più è sempre più bello segnare. Anche in Campionato, è sempre bello».

Giocatore preferito?
«Tanti, guardavo tante partite. Mi piacevano giocatori estrosi che davano spettacolo, mi piacevano centrocampisti di temperamento. Guardavo tutti e cercavo di apprendere da loro».

Qual è il giocatore del Milan che ha estro e qualità?
«Ce ne sono tanti, uno dei più forti fisicamente è Kessié. Una forza della natura. Di estro e fantasia potrei dire Calhanoglu, tecnico e creativo».

Cosa hai fatto in estate?
«L’importante è stato staccare, in estate mi sono allenato tanto però anche io mi sono rilassato al mare. Delle volte riposarsi equivale ad allenarsi».

In che ruolo preferisci giocare?
«Sicuramente per il modo che ha di giocare il mister mi piace fare la mezzala, i centrocampisti sono molto coinvolti. Durante la mia carriera ho fatto l’esterno girando un po’ dappertutto, mi è servito per imparare».

Meglio essere jolly o iperspecializzato in un ruolo?
«È importante saper fare più ruoli. Sono due cose diverse, anche io ho giocato per tanto tempo nello stesso ruolo, un po’ di specializzazione ce l’ho anche io».

Cosa ne pensi di Cutrone?
«Ha fame e voglia di dimostrare, sta facendo bene. Deve continuare a lavorare così, ha buone qualità e può fare bene».

Guida per i più giovani?
«Ho 28 anni, la nostra squadra ha un’età media giovane. Noi più ‘vecchi’ dobbiamo trasmettere i valori giusti ai più giovani, sono contento quando vedo ragazzi giovani che hanno voglia e cercano di capire come comportarsi dai più vecchi».

Come ti sei trovato all’esordio in Europa?
«È stato bello perché in casa avevamo un grandissimo pubblico, ci ha caricato tanto. Abbiamo fatto grosse prestazioni grazie alla spinta dei tifosi. Dove possiamo arrivare? Dobbiamo andare avanti con gli stessi principi del campionato, dando sempre il massimo. Saranno partite difficili perché il livello si alza».

Il giocatore più impressionante da avversario in carriera?
«Io quando ho iniziato ho giocato contro Ibrahimovic ma anche Pirlo aveva grandissima classe. Ce ne sono diversi di giocatori fantastici».

Come è andato il recupero dall’infortunio contro l’Udinese?
«Vivo il calcio con grande passione, cerco di fare il mio meglio. Quando capita un infortunio così si soffre un po’ ma ti dà forza per ritornare più forte. Mi mancava il campo già dopo 2 domeniche, ho dato il massimo per cercare di recuperare. Sono contento di come sono uscito, sono guarito e dalla prossima partita sono a disposizione».

Ci dicono che, quando giocavi in categorie più basse, suonavi la chitarra per staccare la spina…
«Ogni tanto mi diverto, quando sono a casa stacco alla spina perché è uno sport che prosciuga. Cerco di divagarmi. Suono un po’ di tutto. Siamo un po’ di dee-jay, abbiamo le nostre playlist».

Chi può essere il top player di quest’anno?
«La sorpresa sarebbe anche per me, spero che possa fare bene Kalinic e che se dovesse fare tanti gol può portarci tanti gol».

Hai pensato al Pallone d’Oro?
«Tutti ci pensano ma penso che sia un trofeo che premi i giocatori delle squadre che vincono le Coppe. Prima bisogna vincere qualcosa di importante a livello europeo».

In Cina?
«La tournée è andata bene, i nostri tifosi aumentano sempre rispetto a due anni fa. C’era più entusiasmo e gente a sostenerci, era bello andare là per vivere un’altra cultura ma c’è tanta passione lì».

Il momento più eccitante?
«Sicuramente la vittoria a Doha contro la Juventus perché abbiamo fatto una mezza impresa».

Qual è il segreto del tuo miglioramento?
«Cerco di fare sempre del mio meglio con tanta passione, non mi accontento e cerco di andare oltre i miei limiti».

Qual è stato il momento in cui sei stato orgoglioso di essere al Milan?
«Sin da quando ho firmato, per un italiano arrivare in un club con una storia così è stato un sogno. L’ultimo giorno di calciomercato che non mi dimenticherò mai».

Prima volta in Europa, cosa cambia?
«Quando si gioca in campionato contro le big, il livello è alto, paragonabile a quello in Europa. Si può giocare con squadre straniere con un’altra cultura, ci si deve adattare a questo».

Il brasiliano rossonero che hai amato di più?
«Kakà, è stato uno di quelli che ha fatto la differenza. Anche Cafù ha vinto tantissimo, tutti i giocatori brasiliani regalano spettacolo in campo».

Qual è il personaggio di un film che ti piace di più?
«Serie TV ne vedo parecchie, è difficile ma uno dei film più belli è Il Padrino e mi piace Al Pacino».

Come hai vissuto il gol di Zapata?
«Ero a casa, è stato grande Zapata perchè mi ha fatto emozionare. Veniva da un periodo non brillantissimo e far gol nel derby all’ultimo minuto è sempre bello».

Ti manca il gol nel Derby…
«Spero di farlo presto. Ne ho fatti tanti con l’Atalanta, spero di rimediare presto».

Ti vedi come allenatore in futuro?
«E’ presto per pensarci. Mi piacerebbe magari un domani fare l’allenatore. Però è ancora presto, farò in tempo a cambiare idea tante volte, magari».

Hai pensato di prendere la maglia numero 10?
«Ci avevo pensato quando ho visto che era libera, ma non volevo cambiare di nuovo numero. Non mi interessa molto il numero della maglia, sinceramente».

Su Calhanoglu?
«E’ un giocatore che ha grandi qualità tecniche, è bravissimo anche nei calci piazzati. Spero che possa fare bene, perché in Germania l’ha fatto».

Concorrenza sulle punizioni?
«Anche quest’anno farò la mia parte su punizione».

Gol contro il Pescara?
«A volte è più facile metterla sotto la barriera piuttosto che sopra. E’ stata una grandissima soddisfazione fare gol sotto la Sud per un gol da tre punti».

Rapporto con Bonucci?
«Un bel rapporto. Perché Leo è uno di quei giocatori che hanno gli attributi quindi mi piace essere in squadra con lui».

Ti ispiri a qualche mezzala?
«Ce ne sono tanti bravi. Penso che il più forte di tutti sia stato Iniesta negli ultimi anni. Non mi ispiro mai a un calciatore, cerco di migliorare le mie caratteristiche».

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