Bergomi: «Scudetto? Juve favorita. Ad Inter, Milan e Napoli le loro carte»
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Bergomi: «Scudetto? Juve favorita. Ad Inter, Milan e Napoli le loro carte»

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Hakimi Hernandez

Bergomi si racconta a Gazzetta dello sport, o meglio, esprime il proprio pensiero in merito alla situazione scudetto in particolare sull’inter

Bergomi si racconta a Gazzetta dello sport, o meglio, esprime il proprio pensiero in merito alla situazione scudetto, in particolare sull’inter.

NON COSTRATTA A VINCERE-  «L’Inter non è costretta a vincere. Io credo che questo sia un campionato molto equilibrato e alla fine vincerà chi sarà capace di avere “pazienza” ed equilibrio. Vede, il cammino è lungo, la stagione è particolare e inciampare di tanto in tanto ci sta. Bisogna essere bravi a non esaltarsi troppo quando si vince né deprimersi dopo una sconfitta. Capisco che l’Inter dopo il secondo posto dello scorso anno può migliorare solo vincendo, ma nel calcio nulla è scontato. Quando perde l’Inter la critica è pesante, se succede alle altre fa meno clamore e non è giusto».

NON SUPERIORE ALLE ALTRE- «No, ma quando analizziamo e giudichiamo, bisogna farlo nella maniera giusta ed equilibrata. Non vedo la rosa dell’Inter migliore delle altre. Poi chiaro che deve fare di tutto per provare a vincere e sono sicuro che resterà in lotta per il titolo fino alla fine. Però non posso essere d’accordo con chi ritiene l’Inter la favorita e credo pure che alla lunga questa pressione rischia di creare aspettative troppo elevate e anche di generare ulteriore pressione sulla squadra».

LA FAVORITA- «Vedo sempre la Juve davanti a tutte, per qualità e profondità della rosa. Poi Inter, Milan e Napoli possono giocarsi le loro carte, ma tra loro si equivalgono. E pure Atalanta e Roma non sono certo lontane. Il problema dell’Inter per me in questo momento è il punto di partenza della critica: l’uscita dalla Champions ha portato a pensare che siccome ha fatto investimenti e ha un allenatore vincente, ora deve vincere per forza. Ma non è così».

SEMPRE DIFESO CONTE- «Certo, non si può mettere in discussione il lavoro di Antonio perché la crescita della squadra è sotto gli occhi di tutti. E sono convinto che sia proprio Conte il valore aggiunto dell’Inter. Lo dice la storia della società: si è sempre vinto quando alla guida tecnica c’era un uomo forte, un leader. E Conte è esattamente l’uomo che serviva all’Inter per tornare in alto».

ASSENZA LUKAKU- «Ogni squadra ha il proprio punto di riferimento. A proposito, chi è stato a fare di tutto per Romelu a Milano? Già per questa intuizione si dovrebbe sempre dire grazie a Conte. Lukaku è dominante, fa la differenza e ti trasforma la squadra.
Ecco, questo è un altro punto fondamentale nella corsa scudetto: vincerà chi saprà sopperire meglio alle assenze dei big. Il Milan senza Ibra ha dimostrato di avere lo stesso un’identità precisa e vincente. La Juve senza Ronaldo ha perso punti con Crotone e Benevento, il Napoli senza Mertens e Osimhen produce tanto ma concretizza poco. E così anche l’Inter senza Lukaku va in difficoltà. Ci sarà equilibrio fino alla fine, vedremo chi sbaglierà di meno».

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