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André Silva, ecco cosa gli ha chiesto Montella

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Contro la Spal spazio ad André Silva dal primo minuto. Mister Montella cercherà di far crescere tatticamente il talento portoghese

Come annunciato da Vincenzo Montella nella conferenza stampa di oggi (leggi qui) domani André Silva partirà da titolare. La partita in casa contro la Spal è un’occasione invitante per poter lanciare il giocatore anche in campionato.

BOMBER EUROPEO – In Europa League il talento portoghese ha dimostrato di essere abile a sfruttare gli spazi concessi dalle difese avversarie. C’è da premettere che Craiova, Shkendija ed Austria Vienna non possiedono un assetto difensivo di alto livello, aspetto che ha sicuramente ha facilitato le trame offensive dei rossoneri. Silva, tuttavia, al momento è il capocannoniere dell’Europa League con 3 reti (5 se si considerando anche i preliminari).

Il lusitano già l’anno scorso aveva messo a segno con il Porto ben 4 reti in Champions League e una rete nella seconda competizione continentale; con la Nazionale di Cristiano Ronaldo 9 gol negli ultimi 11 mesi sono un bottino da giocatore di altissimo livello. Allora cosa manca ancora all’attaccante milanista?

‘INZAGARSI’ – Montella ha detto che vuole un Silva molto più cattivo in area di rigore, molto simile al Filippo Inzaghi dei bei tempi. Chiaramente ci sarà molto da lavorare, ma il test Spal potrà già aiutare il ragazzo ex Porto. Difficilmente in Serie A una squadra medio-piccola decide di giocarsi la partita a viso aperto cercando di imporre il proprio gioco.

Prendiamo, ad esempio, la Premier League: una squadra come lo Stoke City nelle partite in casa prova a sviluppare, con esiti alterni, un gioco offensivo anche contro le big. Lo stesso vale in Bundesliga e nello stessa Primeira Liga portoghese dove le difese a volte sono “ballerine”. Questo non succede in Italia dove i mediani raddoppiano sugli attaccanti limitandone il raggio d’azione. Nella patria del catenaccio il classe ’95 deve imparare a difendere palla spalle alla porta, a giocare di sponda come fa Kalinic, a fare a sportellate come Cutrone, a segnare come Pippo Inzaghi. Non è facile. Ma il tempo c’è, le qualità anche, chi vivrà vedrà.

 

 

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