AC Milan-FC Inter: un derby che finirà 1-1 - Milan News 24
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2014

AC Milan-FC Inter: un derby che finirà 1-1

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A pochi giorni dal derby, Milano è più frenetica del solito. Gli occhi assopiti della gente scrutano il vuoto nel solito caos meneghino ma quelli dei tifosi lasciano trasparire un’innocente passione. Quella per il calcio. Devono ancora indossare i pigiami della “domenica sul divano”, i talismani porta fortuna o compiere gli scongiuri del caso che caratterizzano i pre-partita di una vita, ma nel cuor loro scalpitano da settimane sotto una veste elegante o una divisa da lavoro. E il loro sguardo non mente. Li riconosci a chilometri di distanza, pensierosi e agitati che sperano di non perdere il match dell’anno. Quello che permetterà di tenere in pugno i colleghi antagonisti fino al prossimo duello. Ed è questa la nota piacevole. Non è uno scontro ma un combattimento formalizzato tra due rivali signorili, che si rispettano, ma non si temono. L’interista e il milanista rispecchiano questa eleganza delle società. Vanno insieme allo stadio, si godono la partita tra gli sfottò del caso e tornano salendo sullo stesso tram. (Fanno parte degli ultrà milanesi ovviamente anche esagitati e frustrati, ma non si possono definire tifosi). E da quest’anno, entrambe le fazioni sono costrette a condividere anche la sofferenza nei confronti di risultati altalenanti, di un gioco quasi assente e di scelte societarie discutibili. Ma perché finirà 1-1? Lo dice la carta.

Come affronteranno il derby. Partiamo ovviamente dal Milan. La squadra di Inzaghi, nonostante i recuperi quasi certi di Abate e De Jong, ha dimostrato di non avere né i mezzi né le qualità per affermarsi in questo campionato. Troppi nuovi innesti e l’inesperienza dell’allenatore formano un binomio pericoloso. Per questo, la squadra rossonera non si scoprirà massicciamente nonostante i favori dei pronostici e l’arma migliore di Inzaghi è proprio l’attacco. Una partita troppo delicata e importante dove difficilmente si giocherà per vincere. Meglio non subire goal perché perdere il primo derby da allenatore, sarebbe una macchia indelebile nella mente dei supporters rossoneri (a maggior ragione in questo periodo delicato). L’Inter, invece, è la favorita nell’essere sfavorita. Il cambio di allenatore è il deterrente perfetto per eliminare pressione dall’ambiente nerazzurro e al contempo, la motivazione dei calciatori nel voler dimostrare le proprie qualità al nuovo mister, potrebbe essere un problema non da poco. Tuttavia Mancini, non avrà il tempo di allenare e conoscere la squadra e sicuramente la formazione schierata non sarà invincibile. Tatticamente avranno grosse difficoltà (torneranno alla difesa a 4 dopo anni) e a maggior ragione, l’allenatore interista, si concentrerà più sul non incassare che a colpire per non sfigurare alla prima.

La sconfitta non è ammessa. Questo match è fondamentale per le società prima ancora che per le due squadre. Imprigionate nelle sabbie mobili della mediocrità, le due regine spodestate non possono permettersi altri passi falsi. Il terzo posto ormai è lontano. Non è rimasto che l’onore. In questa grande occasione, i tifosi riempiranno San Siro e gli restituiranno la dignità che si merita, consapevoli di un risultato scontato e di una partita probabilmente senza gioco. Il presente è ciò che conta, ma la “massima” vale solo per il derby. Questa, infatti, soprattutto per i tifosi rossoneri, sarà la prova del nove, l’ultimo atto di fiducia che sperano sarà ripagato dalla squadra.

Perché proprio questo esito finale? Il pareggio è l’unico risultato plausibile, l’ultimo baluardo di gloria comune per evitare l’affossamento l’una dell’altra. Una roulette russa cui non vale la pena partecipare, perché la voglia di sopravvivere è maggiore del desiderio di eliminare la controparte. L’ 1-1 è frutto della fiducia nel coraggio e nella spregiudicatezza di qualche futuro eroe, che al posto di far ripartire il gioco dalla difesa tenterà la corsa sulla fascia e l’assist insperato. O più semplicemente, il “goal della domenica”. Il pareggio seguente sarà causato dal sentimento prima oppressivo, poi liberativo del non avere più nulla da perdere. Un assedio totale che risponderà al grido di “O la va o la spacca”. AC Milan-FC Inter, un derby che che potrebbe segnare il destino delle due società.

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