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Supercoppa Italiana 2026: addio Arabia? Spunta l’ipotesi Florida e c’è un’indiscrezione sul format
Supercoppa Italiana 2026: la prossima edizione non sarà in Arabia Saudita e c’è la possibilità che si torna al format a due squadre
Il format e la sede della Supercoppa Italiana potrebbero subire una rivoluzione radicale a partire dalla prossima edizione. Secondo quanto riportato da Repubblica, il contratto che lega la Lega Serie A all’Arabia Saudita incontrerà un ostacolo insormontabile nel 2026: la concomitanza con la Asian Cup, prevista proprio tra gennaio e febbraio. Questo conflitto di calendari obbligherà i club italiani a cercare una nuova casa per l’assegnazione del trofeo.
Supercoppa Italiana 2026 verso gli USA: Il sogno americano
La meta che sta guadagnando più consensi nelle ultime ore è la Florida. Gli Stati Uniti rappresentano un mercato strategico fondamentale per il brand della Serie A, e disputare la competizione in territorio americano garantirebbe un ritorno d’immagine e commerciale di altissimo livello.
- Non solo USA: Oltre alla pista statunitense, sono pervenute offerte da altri continenti, inclusa l’Europa. Alcune capitali europee si sarebbero fatte avanti per ospitare l’evento, attratte dal prestigio dei club coinvolti.
- Il ritorno al passato: La vera novità potrebbe riguardare però il format. Con lo spostamento della sede e le difficoltà logistiche, la Lega sta valutando seriamente di abbandonare la “Final Four” (che ha caratterizzato le ultime edizioni a Riad) per tornare alla tradizionale gara secca tra la vincitrice dello Scudetto e quella della Coppa Italia.
Decisione in primavera
Nonostante il pressing delle varie sedi candidate, la Lega Serie A non ha fretta. Una decisione definitiva verrà presa solamente in primavera, quando il quadro dei calendari internazionali sarà più chiaro e si potranno valutare le offerte economiche più vantaggiose. L’obiettivo resta quello di massimizzare i ricavi senza però gravare eccessivamente sulla condizione fisica dei calciatori, già messi a dura prova da un calendario intasato.